lunedì 11 maggio 2009

le polpette in carrozza di nonna Lydia



Da bambine vi capitava mai di arrampicarvi sulla sedia del tavolo della cucina e guardare affascinate pasticciare i grandi?
Io ho chiara nella mia mente l’immagine di me abbarbicata sul tavolo a guardare mia nonna cucinare.
In occasione del concorso di Sandra, mi è venuto in mente una cosa che preparava spesso la nonna Lydia. Io ne andavo pazza.
Erano dei crostoni di pane e carne fatti sulla falsa riga della mozzarella in carrozza.
Mia nonna è morta da 20 anni, io non li mangio da 25 anni, quindi sono andata a sentimento, non mi ricordo neanche che nome mia nonna desse a questo piatto, io l’ho ribattezzato polpette in carrozza.

POLPETTE IN CARROZZA DELLA NONNA LYDIA
4 fette di pane cafone raffermo
50 gr di carne macinata di vitello
1 uovo
Pane ammollato in acqua
Sale
1 uovo
Farina
Olio per friggere

Impastare la carne macinata con il pane ammollato, l’uovo, un po’ di latte, un pizzico di sale ed un cucchiaio di parmigiano.
Nel frattempo inumidite le fette di pane in un po’ di latte. Mettere uno strato sottile di carne, passare nell’uovo, in un po’ di farina e friggere


Questa ricetta partecipa al concorso organizzato da Sandra in collaborazione con la Guido Tommasi editore nella sezione la cucina di casa mia

28 commenti:

  1. Le ricette del cuore, quelle della propria famiglia sono sempre speciali. Anche a me piace fare così. Complimenti come sempre per la preparazione. Ricetta segnata :)

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  2. già é proprio una ricetta del cuore, dei ricordi e della propria infanzia...immagino Lydia da bambina: una delizia di creaturina!!!

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  3. davvero una ricetta deliziosa,e tu l'hai presentata alla grande ;)

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  4. Grazie cara Lydia, è un bel ricordo quello che hai della nonna.. Anche la mia non c'è più da quasi 4 anni, ma ero talmente legata a lei che sembra che manchi da più tempo.
    In bocca al lupetto con le tue polpette!
    un abbraccio

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  5. sono d'accordo:la sola cosa che si può fare con le ricette di una volta è cambaire la presentazione, mai il sapore!!!bellissime queste polpette..ma hai notato che queste di una volta son quasi tutte polpette?anche io voglio presentare una ricetta a sandra e saran polpette:DDmah!!

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  6. Lydia, io ho fatto colazione all'alba e una di queste me la mangerei anche subito! Io ho il dente "salato&rustico"!A proposito di mozzarella in carrozza il mio papà la fa super squisita..mi sa che al prossimo giro in italy me la faccio fare!
    Buon lunedì a todos,
    D.

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  7. @ Ciao Gambetto, è vero le ricette di famiglia sono sempre speciali, ed è bene conservarle, ricordarle ed anche tramandarle

    @ Roberto, Lydia da creaturina era una nota rompiscatole...

    @ Mirtilla, grazie mille, sei sempre molto cara

    @ Sandra, io ero legatissima ai miei nonni, e ho sempre pensato sia un gran privilegio crescere con dei nonni al fianco.
    Un abbraccio e buon lavoro, vedo che ti sta arrivando un bel numero di ricette!!!!

    @ Genny, sai che non avevo notato che ci fossero molte polpette?
    Sapevo di quelle di Virginia.
    Si vede che le polpette, come le cotolette, sono il cibo preferito dei bambini!!

    @ Dile, ora mi hai fatto venire voglia di mozzarella in carrozza!!!

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  8. Ciao Lydia, grazie di essere passata a trovarmi. Se hai vogli di inserire uno dei tuoi esperimenti nella raccolta del gelato, ne sarò contenta.
    Bellissime le polpette, semplici, ma presentate così sono d'effetto.
    ciao

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  9. Certo che ricordo anche io quando guardavo estasiata la mia nonnina preparare i suoi manicaretti dolci e salati...sono i piu' bei ricordi e i sapori piu' buoni...dettati dal cuore!!!!
    Ciao Lidia

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  10. Lydia,anche mia mamma le faceva! L'unica variante era che lei,anzichè nel latte, passava le fette di pane nell'olio,che,nel forno,diventavano croccanti alla periferia,mentre restavano morbide nel punto a contatto con la carne. E usava dei ferri da maglia come spiedini... Mariella

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  11. Lydia, ho letto che non è escluso che tu passi dalle nostre parti, nel caso, chi lo sa, magari, se credi, se puoi, se vuoi, fatti sentire

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  12. @ Stefania, per ora sto solo sperimentando, appena sarò soddisfatta ti faccio sapere

    @ Ciao Lidia, avevi anche tu una nonna Lidia?

    @ Mari, da provare la versione di tua madre, io non amo friggere

    @ Dede, se riesco ti faccio sapere certamente.
    Un abbraccio

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  13. mi piace leggere i perché e i percome delle ricette di famiglia...
    bel ricordo davvero!
    baci

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  14. Tu ricordi questa ricetta,ottima,io invece ricordo che mia nonna per "coccolarmi" mi preparava le bistecchine di agnellone alla brace con le patate fritte..me le ricordo ancora!!

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  15. Lydia che ricetta splendida!!!! Buona serata Laura

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  16. Immagino bene le circostanze, le racconti benissimo! Queste polpette condite di ricordi devono essere mooolto gustose... A presto

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  17. La classe non è acqua! ;-))))
    Tu che sei una poetessa della cucina hai scritto: "vado a sentimento".


    Io avrei scritto molto banalmente: "vado a occhio".
    (ho molto da imparare cara socia)
    :-)))))))

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  18. @ Juls, i perchè e i per come sono la parte che preferisco!!!

    @ Mammazan, le patate fritte, quelle vere, non le mangio da una vita...

    @ Laura, un abbraccio a te

    @ Dada, polpette e ricordi un binomio perfetto

    @ Dani, hai da imparare a scrivere cavolate!!???

    @ Cibou, ho deciso che visto che il mio ferro vuol fare come vuole, io glielo lascerò fare ;-))
    Mica posso perdere latesta dietro a lui

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  19. Una poesia questo post... cara Lydia, certi sapori non si dimenticano!
    Sono passata per un saluto veloce... (putroppo, in questo periodo è così...)
    Baci

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  20. Quante volto cerco di ricordare le ricette di mia nonna, quante volte vorrei poterla chiamare e chiedere "ma tu ci mettevi l'uovo o no?" "e come facevi a farle così leggere le melanzane?"
    Difficile riprodurre esattamente le loro ricette, ma non dimentichiamoci che il ricordo è un ingrediente speciale e sono certa che queste polpette sono sublimi.
    Baci
    Alex

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  21. pane cafone! sì così veniva chiamato il pane scuro, con farina di semola di grano duro e aggiunta di cruschello insomma quello di tipo integrale che oggi osanniamo e celebriamo come vero pane! quello bianco invece era osannato allora perché lo mangiavano i notabili e non il popolino..corsi e ricorsi delle vicende umane!
    ma la ricetta di memoria ha un ingrediente irreperibile insostituibile e pregiatissimo: l'unicità di un sapore affettivo!

    un gentile saluto!

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  22. che meravigliosi ricordi guardare da una seggiola affascinati gli adulti che cucinano, iniziarsi a questo mondo di profumi e di riti.......
    che brava Lydia e che belle parole "andare a sentimento" irresistibile questa ricetta di copiare e conservare
    marg

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  23. Ma lo sapete che i commenti a questo post sono tutti molto belli??!!
    Grazie, davvero

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  24. No mia nonna non si chiamava Lydia come me ,ma adoravo guardarla mentre impastava qualsiasi cosa...il nome è stato ereditato dalla mia madrina di battesimo....ciaoooooo

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  25. Questa non la conoscevo, al primo sgarro con la dieta, le provo.

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  26. Anche mia nonna le faceva! Infatti mi sono tornate in mente e cercando la ricetta sono incappata in questo blog!
    Mia nonna, Ada, li chiamava "salpicchi"!
    Paola

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  27. Grazie al vostro sito ho appena appendre diverse cose. Continua!

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  28. È la prima volta che ho appena visitato il tuo sito e lo trovo davvero interessante! Complimenti!

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