
Da bambine vi capitava mai di arrampicarvi sulla sedia del tavolo della cucina e guardare affascinate pasticciare i grandi?
Io ho chiara nella mia mente l’immagine di me abbarbicata sul tavolo a guardare mia nonna cucinare.
In occasione del concorso di Sandra, mi è venuto in mente una cosa che preparava spesso la nonna Lydia. Io ne andavo pazza.
Erano dei crostoni di pane e carne fatti sulla falsa riga della mozzarella in carrozza.
Mia nonna è morta da 20 anni, io non li mangio da 25 anni, quindi sono andata a sentimento, non mi ricordo neanche che nome mia nonna desse a questo piatto, io l’ho ribattezzato polpette in carrozza.
POLPETTE IN CARROZZA DELLA NONNA LYDIA
4 fette di pane cafone raffermo
50 gr di carne macinata di vitello
1 uovo
Pane ammollato in acqua
Sale
1 uovo
Farina
Olio per friggere
Impastare la carne macinata con il pane ammollato, l’uovo, un po’ di latte, un pizzico di sale ed un cucchiaio di parmigiano.
Nel frattempo inumidite le fette di pane in un po’ di latte. Mettere uno strato sottile di carne, passare nell’uovo, in un po’ di farina e friggere
Questa ricetta partecipa al concorso organizzato da Sandra in collaborazione con la Guido Tommasi editore nella sezione la cucina di casa mia
Io ho chiara nella mia mente l’immagine di me abbarbicata sul tavolo a guardare mia nonna cucinare.
In occasione del concorso di Sandra, mi è venuto in mente una cosa che preparava spesso la nonna Lydia. Io ne andavo pazza.
Erano dei crostoni di pane e carne fatti sulla falsa riga della mozzarella in carrozza.
Mia nonna è morta da 20 anni, io non li mangio da 25 anni, quindi sono andata a sentimento, non mi ricordo neanche che nome mia nonna desse a questo piatto, io l’ho ribattezzato polpette in carrozza.
POLPETTE IN CARROZZA DELLA NONNA LYDIA
4 fette di pane cafone raffermo
50 gr di carne macinata di vitello
1 uovo
Pane ammollato in acqua
Sale
1 uovo
Farina
Olio per friggere
Impastare la carne macinata con il pane ammollato, l’uovo, un po’ di latte, un pizzico di sale ed un cucchiaio di parmigiano.
Nel frattempo inumidite le fette di pane in un po’ di latte. Mettere uno strato sottile di carne, passare nell’uovo, in un po’ di farina e friggere
Questa ricetta partecipa al concorso organizzato da Sandra in collaborazione con la Guido Tommasi editore nella sezione la cucina di casa mia
Le ricette del cuore, quelle della propria famiglia sono sempre speciali. Anche a me piace fare così. Complimenti come sempre per la preparazione. Ricetta segnata :)
RispondiEliminagià é proprio una ricetta del cuore, dei ricordi e della propria infanzia...immagino Lydia da bambina: una delizia di creaturina!!!
RispondiEliminadavvero una ricetta deliziosa,e tu l'hai presentata alla grande ;)
RispondiEliminaGrazie cara Lydia, è un bel ricordo quello che hai della nonna.. Anche la mia non c'è più da quasi 4 anni, ma ero talmente legata a lei che sembra che manchi da più tempo.
RispondiEliminaIn bocca al lupetto con le tue polpette!
un abbraccio
sono d'accordo:la sola cosa che si può fare con le ricette di una volta è cambaire la presentazione, mai il sapore!!!bellissime queste polpette..ma hai notato che queste di una volta son quasi tutte polpette?anche io voglio presentare una ricetta a sandra e saran polpette:DDmah!!
RispondiEliminaLydia, io ho fatto colazione all'alba e una di queste me la mangerei anche subito! Io ho il dente "salato&rustico"!A proposito di mozzarella in carrozza il mio papà la fa super squisita..mi sa che al prossimo giro in italy me la faccio fare!
RispondiEliminaBuon lunedì a todos,
D.
@ Ciao Gambetto, è vero le ricette di famiglia sono sempre speciali, ed è bene conservarle, ricordarle ed anche tramandarle
RispondiElimina@ Roberto, Lydia da creaturina era una nota rompiscatole...
@ Mirtilla, grazie mille, sei sempre molto cara
@ Sandra, io ero legatissima ai miei nonni, e ho sempre pensato sia un gran privilegio crescere con dei nonni al fianco.
Un abbraccio e buon lavoro, vedo che ti sta arrivando un bel numero di ricette!!!!
@ Genny, sai che non avevo notato che ci fossero molte polpette?
Sapevo di quelle di Virginia.
Si vede che le polpette, come le cotolette, sono il cibo preferito dei bambini!!
@ Dile, ora mi hai fatto venire voglia di mozzarella in carrozza!!!
Ciao Lydia, grazie di essere passata a trovarmi. Se hai vogli di inserire uno dei tuoi esperimenti nella raccolta del gelato, ne sarò contenta.
RispondiEliminaBellissime le polpette, semplici, ma presentate così sono d'effetto.
ciao
Certo che ricordo anche io quando guardavo estasiata la mia nonnina preparare i suoi manicaretti dolci e salati...sono i piu' bei ricordi e i sapori piu' buoni...dettati dal cuore!!!!
RispondiEliminaCiao Lidia
Lydia,anche mia mamma le faceva! L'unica variante era che lei,anzichè nel latte, passava le fette di pane nell'olio,che,nel forno,diventavano croccanti alla periferia,mentre restavano morbide nel punto a contatto con la carne. E usava dei ferri da maglia come spiedini... Mariella
RispondiEliminaLydia, ho letto che non è escluso che tu passi dalle nostre parti, nel caso, chi lo sa, magari, se credi, se puoi, se vuoi, fatti sentire
RispondiElimina@ Stefania, per ora sto solo sperimentando, appena sarò soddisfatta ti faccio sapere
RispondiElimina@ Ciao Lidia, avevi anche tu una nonna Lidia?
@ Mari, da provare la versione di tua madre, io non amo friggere
@ Dede, se riesco ti faccio sapere certamente.
Un abbraccio
mi piace leggere i perché e i percome delle ricette di famiglia...
RispondiEliminabel ricordo davvero!
baci
Tu ricordi questa ricetta,ottima,io invece ricordo che mia nonna per "coccolarmi" mi preparava le bistecchine di agnellone alla brace con le patate fritte..me le ricordo ancora!!
RispondiEliminaLydia che ricetta splendida!!!! Buona serata Laura
RispondiEliminaImmagino bene le circostanze, le racconti benissimo! Queste polpette condite di ricordi devono essere mooolto gustose... A presto
RispondiEliminaLa classe non è acqua! ;-))))
RispondiEliminaTu che sei una poetessa della cucina hai scritto: "vado a sentimento".
Io avrei scritto molto banalmente: "vado a occhio".
(ho molto da imparare cara socia)
:-)))))))
@ Juls, i perchè e i per come sono la parte che preferisco!!!
RispondiElimina@ Mammazan, le patate fritte, quelle vere, non le mangio da una vita...
@ Laura, un abbraccio a te
@ Dada, polpette e ricordi un binomio perfetto
@ Dani, hai da imparare a scrivere cavolate!!???
@ Cibou, ho deciso che visto che il mio ferro vuol fare come vuole, io glielo lascerò fare ;-))
Mica posso perdere latesta dietro a lui
Una poesia questo post... cara Lydia, certi sapori non si dimenticano!
RispondiEliminaSono passata per un saluto veloce... (putroppo, in questo periodo è così...)
Baci
Quante volto cerco di ricordare le ricette di mia nonna, quante volte vorrei poterla chiamare e chiedere "ma tu ci mettevi l'uovo o no?" "e come facevi a farle così leggere le melanzane?"
RispondiEliminaDifficile riprodurre esattamente le loro ricette, ma non dimentichiamoci che il ricordo è un ingrediente speciale e sono certa che queste polpette sono sublimi.
Baci
Alex
pane cafone! sì così veniva chiamato il pane scuro, con farina di semola di grano duro e aggiunta di cruschello insomma quello di tipo integrale che oggi osanniamo e celebriamo come vero pane! quello bianco invece era osannato allora perché lo mangiavano i notabili e non il popolino..corsi e ricorsi delle vicende umane!
RispondiEliminama la ricetta di memoria ha un ingrediente irreperibile insostituibile e pregiatissimo: l'unicità di un sapore affettivo!
un gentile saluto!
che meravigliosi ricordi guardare da una seggiola affascinati gli adulti che cucinano, iniziarsi a questo mondo di profumi e di riti.......
RispondiEliminache brava Lydia e che belle parole "andare a sentimento" irresistibile questa ricetta di copiare e conservare
marg
Ma lo sapete che i commenti a questo post sono tutti molto belli??!!
RispondiEliminaGrazie, davvero
No mia nonna non si chiamava Lydia come me ,ma adoravo guardarla mentre impastava qualsiasi cosa...il nome è stato ereditato dalla mia madrina di battesimo....ciaoooooo
RispondiEliminaQuesta non la conoscevo, al primo sgarro con la dieta, le provo.
RispondiEliminaAnche mia nonna le faceva! Infatti mi sono tornate in mente e cercando la ricetta sono incappata in questo blog!
RispondiEliminaMia nonna, Ada, li chiamava "salpicchi"!
Paola
Grazie al vostro sito ho appena appendre diverse cose. Continua!
RispondiEliminavoyance gratuitement par mail
È la prima volta che ho appena visitato il tuo sito e lo trovo davvero interessante! Complimenti!
RispondiEliminavoyance mail gratuit