Molti, ma proprio molti anni fa, andavamo spesso in vacanza dalle parti di San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento (stupenda cittadina); andavamo a trovare per qualche giorno una carissima amica di mia madre.
La signora Filomena aveva ben dodici figli; lei ed il marito si arrangiavano come potevano per mandare avanti in modo decoroso la propria famiglia e per dare ai loro figli una educazione dignitosa.
La signora Filomena aveva ben dodici figli; lei ed il marito si arrangiavano come potevano per mandare avanti in modo decoroso la propria famiglia e per dare ai loro figli una educazione dignitosa.
Il marito di Filomena lavorava come un mulo e la moglie cuciva ed in più cercava di prendere più lavori e lavoretti possibili per far quadrare un esile e stentato bilancio.
Tuttavia, c'era anche il problema del pagamento dell'affitto dell'appartamento, ma FIlomena e Domenico proprio non ci arrivavano e allora ricevevano lo sfratto.
Tuttavia, c'era anche il problema del pagamento dell'affitto dell'appartamento, ma FIlomena e Domenico proprio non ci arrivavano e allora ricevevano lo sfratto.
Per ovviare a ciò, semplicemente di notte abbandonavano "spontaneamente" l'ennesima casa, ma Filomena lasciava per il padrone di casa un bel vassoio di taralli con scuse incluse.
Quasi tutte le estati, quando andavamo a trovarla, Filomena era proprio in procinto di preparare questi taralli che poi ho scoperto essere una versione più grossolana dei taralli sugna e pepe
TARALLI SUGNA E PEPE
Ingredienti:
- 800 g di farina 00
- 200 g di strutto
- 280 g di acqua
- 25 g di lievito di birra
- 4 cucchiaini rasi di sale
- abbondante pepe
Per guarnire:
- mandorle spellate
Passiamo ora alla preparazione:
Intridere la farina con lo strutto, edaggiungere il lievito di birra sciolto in poca acqua a temperatura ambiente, aggiungere l'acqua prevista molto gradatamente e per ultimo il sale con il pepe nero macinato fresco.
Lavorare l’impasto molto a lungo e piuttosto energicamente, battendolo ripetute volte sul tavolo da lavoro infarinato: al termine della lavorazione, l'impasto dovrà risultare molto elastico.
Formare dei rotolini e, afferrandoli a metà, torcerli su se stessi. Chiudere poi il “tortiglione” ottenuto a ciambellina, e disporre sulla placca del forno.
Lasciar lievitare per 40/50 minuti, oppure fino a quando non avranno aumentato il loro volume guarnire ogni ciambellina con alcune mandorle, conficcandole bene a fondo, e infornare a 180° finché i taralli non saranno diventati di colore rosso mattone.
La presenza dello strutto conferirà a questi taralli una friabilità ed un sapore unici.
Persone dotate di grande forza interiore!
RispondiEliminaUn bacio e buon inizio di giornata...
Prendo un tarallo :-)
i taralli sugna e pepe sono buonissimi, mi ricordo fino a pochi anni fa a via caracciolo i chioschi che li vendevano caldi adesso li hanno tolti, però di sera durante la passeggiata era un obbligo comprarli un bacio
RispondiEliminami prendo molto volentieri il bacio e ti offro il tarallo. Se desideri conservare questi taralli a lungo, puoi farli cuocere più a lungo e farli divenire belli rossi, quasi color mattone
RispondiEliminasembrano davvero buoni!!!
RispondiEliminaBè, il tarallo con lo strutto suono proprio bene...se poi ci si incastona pure una mondorla...
RispondiEliminaX VIRGINIA e non solo: volendo si possono aggiungere un paio di etti di mandorle tristate grossolanamente nell'impasto..
RispondiEliminaGrazie di averti trovato!!!
RispondiEliminaMi trovo molto in sintonia con questa ricetta, sia per il substrato umano e per gli ingredienti che conosco bene anch'io!
Sono un cibo tipico, e mi fa piacere sentirlo raccontare nel suo contesto...
Grazie davvero...e dovrò farmeli da sola, sei un pochino distante!!!
A presto!!!
ivana
Grazie di averti trovato!!!
RispondiEliminaMi piacciono queste ricette raccontate nel loro contesto naturale....mi trovo molto in sintonia con questi ingredienti tradizionali!
Peccato che sei distante!!!
Me li devo fare da me, spero di riuscirci!
Mi trovo facilitata, l'ispirazione mi viene proprio quando vengo stimolata da racconti vivi, come questo!
Grazie davvero
ivana
Chiedo scussssssssssaaaaaaaaaa!!!
RispondiEliminapensavo non fosse partito!!!!
Da "mò" che volevo provare i taralli, mi frenava il fatto di doverli bpllire prima di metterli al forno, ma con questa ricetta mi sento pronta.
RispondiEliminaSei una sicurezza; dopo che ho fatto il tuo panettone con dei risultati grandiosi, questi saranno come fare una passeggiata. Grazie della visita e per quanto riguarda l'adozione... dove stanno 3 bamboccione ci sta anche il quarto. Ciao Solema
Roby...ecco una cosa che per me è pura droga...i taralli! Dovrebbero vietarli, danno dipendenza...altro che dolci e dolcini :)
RispondiEliminaBellissimo il ricordo della signora Filomena, grazie :)
come mi piacciono i taralli! son come quando mangi una ciliegia via l'altra per me!
RispondiEliminaBellissime persone nel tuo racconto...
RispondiEliminaI taralli, li adoro ma, fortunatamente, non li trovo tanto facilmente da queste parti!
Son come le ciliegie, anche per me!
Devo provare a farli utilizzando il lievito madre.
RispondiEliminaQuando torno, pero.
Baci parigini a tutti
X Anna: prova a farli in casa con questa ricetta e vedrai che sapore...
RispondiEliminaX Solema: grazie dei complimenti
X Lisa: un bacione
X Lydia: son senza parole per te...
quanto mi piacciono queste storie
RispondiEliminabravo per aver ricordato dei personaggi così dignitosi e nei quali affiora una sensibilità che la vita durissima non ha saputo spegnere
marg
che buoni i taralli! mi viene voglia di provare.
RispondiEliminaGrazie per essere passato da me e per il consiglio, proverò,
ciao
il ondo è strano e non semrep i migliori vengono premiati!
RispondiEliminabellissime le tue ricette ..sanno di mare , anchese sei nel nostro grigiore lombardo!ciao
genny