Vi avviso in anticipo, questa ricetta ha 2 gravissime controindicazioni:
1) essendo a base di cipolle, molte cipolle, verserete lacrime, molte lacrime nell’affettarle (nel caso in cui aveste un metodo infallibile per evitare le lacrime, siete pregati di comunicarmelo, io li ho provati tutti, maschera subacquea compresa, ma invano)
2) per la stessa ragione di cui la punto 1, a cui dovrete aggiungere il fatto che necessita di cottura molto lunga, vi vedrete costretti a traslocare per qualche giorno. L’odore di cipolle si impossesserà di ogni più nascosto anfratto della vostra abitazione e del vostro corpo.
Io vi consiglio vivamente di andare a cucinarla a casa della suocera petulante, dell’odiosa cognata, o dell’amica perennemente in ritardo.
Con queste premesse vi chiederete perchè mai dovreste anche solo pensare di farla, la risposta è semplice, la genovese è buonissima.
La genovese è, nonostante il nome, un tipico piatto napoletano, chiamata così probabilmente per il fatto che nell’antichità attorno al porto di Napoli esistessero molte trattorie gestite da cuochi genovesi, che pare cucinassero la carne in questo modo.
Secondo il mio modesto parere la morte del sugo alla genovese è con lo zito spezzato.
Quando spezzate gli ziti si formano dei piccoli angolini, una sorta di sfrido (vi invito a riguardare la foto di apertura del post), ebbene questa minutaglia che resta sul fondo del piatto, raccoglie tutto il sugo ed è la parte più buona.
Praticamente si fa una scarpetta con la pasta
1) essendo a base di cipolle, molte cipolle, verserete lacrime, molte lacrime nell’affettarle (nel caso in cui aveste un metodo infallibile per evitare le lacrime, siete pregati di comunicarmelo, io li ho provati tutti, maschera subacquea compresa, ma invano)
2) per la stessa ragione di cui la punto 1, a cui dovrete aggiungere il fatto che necessita di cottura molto lunga, vi vedrete costretti a traslocare per qualche giorno. L’odore di cipolle si impossesserà di ogni più nascosto anfratto della vostra abitazione e del vostro corpo.
Io vi consiglio vivamente di andare a cucinarla a casa della suocera petulante, dell’odiosa cognata, o dell’amica perennemente in ritardo.
Con queste premesse vi chiederete perchè mai dovreste anche solo pensare di farla, la risposta è semplice, la genovese è buonissima.
La genovese è, nonostante il nome, un tipico piatto napoletano, chiamata così probabilmente per il fatto che nell’antichità attorno al porto di Napoli esistessero molte trattorie gestite da cuochi genovesi, che pare cucinassero la carne in questo modo.
Secondo il mio modesto parere la morte del sugo alla genovese è con lo zito spezzato.
Quando spezzate gli ziti si formano dei piccoli angolini, una sorta di sfrido (vi invito a riguardare la foto di apertura del post), ebbene questa minutaglia che resta sul fondo del piatto, raccoglie tutto il sugo ed è la parte più buona.
Praticamente si fa una scarpetta con la pasta
GENOVESE
1,200 cipolle dorate
700 gr di carne di manzo (se dovete mangiarla come secondo piatto a Napoli usiamo il lacerto che penso corrisponda al girello nel resto dell’Italia)
150 gr di gambuccio di prosciutto crudo
2 carote
1 gambo di sedano
50 gr di burro
Olio
1 bicchiere di vino bianco
Sale
Tritare tutti gli odori insieme al prosciutto crudo e legare il pezzo di carne con uno spago da cucina.
Mettere in un tegame largo l’olio e il burro insieme a tutti gli odori, il prosciutto, la carne, e il sale e far cuocere con coperchio e a fuoco lentissimo per circa 3 ore.
A questo punto eliminate la carne per evitare che si disfi completamente e continuare la cottura degli odori ancora per un paio di ore, le cipolle dovranno diventare una sorta di crema bella densa e scura ( se dovesse servire aggiungere un po’ di acqua ogni tanto).
Rimettere la carne nelle cipolle, aggiungere 1 bicchiere abbondante di vino bianco e fare evaporare. Se il sugo risultasse troppo denso aggiungere un po’ d’acqua.
Condire la pasta e aggiungere parmigiano grattugiato.
La carne si mangia come secondo piatto
Con le lacrime agli occhi e non certo per le cipolle...ho preso la medesima decisione. Procedo ad impacchettare tutti i CD di musica napoletana da quella con dignità ai neomelodici maggiormente pietosi, vado a Marechiaro e prendo una boccetta d'acqua (inquinata ma va bene lo stesso) di mare, prendo una ginestra dal vesuvio, un cornicello, la foto di Eduardo con Totò e ti mando tutto con un corriere espresso, consegna in giornata!! ahahahahaah
RispondiEliminaContinuiamo così, facciamoci del male, ma mooolto male eheheheh
Scherzo.
Qui c'è poco da dire se non COMPLIMENTI per come rendi certe ricette tipiche che tanti ricordi evocano, passati e recentissimi, aliti pesanti inclusi!! ahahahah
Buon inizio settimana :))
Credimi nonostante le controindicazioni dei punti 1 e 2 non si può non farla...il suo sapore è unico, e boccone dopo boccone si riesce ad assaporare tutta la tradizione napoletana...davvero non si può non mangiarla almeno una volta nella vita...un bacio
RispondiElimina1) Allora, per non piangere non devi MAI tagliare la parte finale della cipolla. In poche parole, tieni la cipolla dalla parte della barbetta (insomma...sì..come dire..il culo della cipolla!), sfogliala della buccia e inizia a tagliarla a fette dall'alto verso il basso. Quando arrivi alla radice finale FERMATI. Prova, vedrai che funziona.
RispondiElimina2) scusa, non ho capito, tutte quelle cipolle le devo tritare e buttare assieme al battuto, oppure faccio il battuto e poi metto le cipolle affettate?
Grazie cara
ciao Sandra
questa è poesia...sono versetti pieni di suggestioni ed emozioni...
RispondiEliminaper me è fra i post più belli di questo blog!!!
@ Gambetto, se ci metti anche un pò di aria del vesuvio ed un capello di Maradona mi rendi la persona più felice del mondo!!!
RispondiElimina@ Luciana, deduco che tu la conosca bene
@ Sandra, proverò anche questa e ti saprò dire.
Devi tritare le cipolle insieme alle carote e al sedano e al gambetto di prosciutto e mettere tutto insieme nel tegame.
Un bacio a tutti
@ Roby, sei sempre il solito esagerato!!!
Interessante, mi ero sempre chiesto che origine avesse il nome di questa preparazione. Per le cipolle, prova a trattenere in bocca dell'acqua mentre le tagli.
RispondiEliminaCiau
per quanto ne so le lacrime e l'odore di cipolla sono ingredienti fondamentali per la riuscita della genovese!
RispondiEliminabrava
un colpo basso così di prima mattina.....che bontà divina deve essere questo piatto! ..ma le dosi per quanti sono?
RispondiEliminaNemmeno io ho trovato un modo per smettere di piangere mentre affetto le cipolle. Alla maschera da sub non c'ero arrivata, ma gli occhiali da sole li avevo provati, invano però. Non c'è un piatto della cucina napoletana che non sia goloso ed invitante, mangerei sempre tutto!
RispondiEliminaUn abbraccio
Come al solito non conoscevo questa preparazione ;) ma credo sia davvero gustosa! Un dubbio: cosa intendi per "gambuccio" di prosciutto crudo?
RispondiEliminaPer quanto riguarda le cipolle nemmeno io ho trovato un modo per non piangere ancora...
come mai sto piangendo??? sono le cipolle????
RispondiEliminaLenti a contatto, socia! E anche se hai la vista buona, fa niente: prenditele colorate, così fai la fata quando vai in Tv :-))))
RispondiElimina@ grassoz, e proverò anche con questa!!! Grazie per la dritta
RispondiElimina@ pinar, penso che tu abbia perfettamente ragione
@ Giò, direi per 600-700 gr di pasta ben condita
@ Camomilla, immagina la scena di me con la maschera da sub in cucina, patetica e ridicola!!!!
@ Gloria, il gambuccio è la parte finale del prosciutto crudo, quello più dolce che in genere manco ti vendono.
A Napoli spesso nei sipermercati si trovano a poco prezzo
@ Alem , saranno le cipolle attraverso lo schermo!!!
@ Giovà, come starei con l'occhio azzurro???
Mi ci vedi? Devo provare, mi fa più figa
L'occhio ceruleo ti si addice ....
RispondiEliminaLe nostre culture (e lingue) hanno dei punti di contatto: pure da noi si chiede il "lacerto".
Mia madre prepara qaulcosa di simile, ma in versione spezzatino e la pasta lunga spezzata ha una storia anche da noi ....
Per le cipolle il coltello di ceramica non aiuta?
Lydiuzza, ma... il robot proprio no???? È una mano santa, ti assicuro! Spacchi le cipolle in 2 o max 4 pezzi se son grosse e sbatti tutto dentro. Un paio di giri et voila!
RispondiEliminaIn quanto al suggerimento di andare a cucina la genovese a casa dell'amica sempre in ritardo, mi pare ottimo! Ne ho una casinista in un modo davvero da non crederci, ma le voglio troppo bene per litigarci. Ma impestarle la casa =:O (faccina con le cornine diavolesche)
Bella la mia Diva TV tutta 'nzavat :))) la prossima volta voglio la zuppa di soffritto in diretta da Pignasecca :)))
RispondiEliminaEhi, ma qui è cambiato tutto :) bello! Lydia, io odio pulire le cipolle tanto quanto le amo come ingrediente, quindi la pasta "da ripicca" (visti gli usi che ne suggerisci) fa decisamente per me!
RispondiEliminaps. ieri ho visto te e Virginia in tv, su Rai tre, c'era un programma sulla gastronomia molto interessante: ti confesso che è stato uno shock non da poco, ero ancora un po' rincoglionita da un sabato sera turbolento e vedervi in tv, con tanto di blog sottotitolato...echiselaspettava!!! :)))) Credo il mio ragazzo dopo la mia reazione abbia nutrito forti dubbi sulla mia sanità mentale...
@ Milena, le nostre culture sono molto ma molto vivine.
RispondiEliminaIl coltello di ceramica non mi aiuta per niente, purtroppo
@ Marina, ho la sensazione che il robot le spapocchi troppo, e poi io sono famosa per complicarmi la vita.
Quando torni da queste parti??
@ Lisa, c'è un problema, a me la zuppa di soffritto mi fa schifoooo!!!!
@ Alessia, ed io che pensavo ci vedessero solo bambini, ammalati ed anziani che non vanno a messa.
Ti sei ripresa dallo shock poi???
Un abbraccio
Lydia, io sono una fan degli ziti...e questa genovese, s'ha da prova!!!!
RispondiEliminaPer evitare di piangere mi comprero' l'ennesima caccavella....gli occhialini per affettare le cipolle!!!
Un sorriso super,
D.
Che meraviglia di piatto cara e da buona napoletana adoro questo piatto è davvero paradisiaco nonostante la cipolla,le lacrime e la puzza che resta per giorni in casa:-)resta il mio piatto preferito!!!con i ziti poi è il top!!bacioni imma
RispondiEliminal'avevo sempore sentita nominare la genovese ma non conoscevo la ricetta di questa specialità napoletana, mi piace molto deve avere un ottimo sapore
RispondiEliminache spettacolo!!!!gli zitoni mi acchiappano assaiiiiiiiiiiiiiii bacioni
RispondiEliminaun altro problema della gustosissima genovese à la sua poca digeribilità.Io consiglio di mettere le cipolle,affettate, a bagno tutta la notte,di aggiungere una foglia di alloro o un po' di mela annurca o ancora la barbetta tenera di un finocchio oppure tutte queste cose insieme per alleggerire un piatto che oggi potrebbe risultare un po' difficile.Inoltre io uso fare così: preparo dei piselli a parte e vi unisco la carne a fine cottura per completare il secondo;eventualmente passo al passaverdura con i buchi più larghi il sugo e semmai aggiungo un'idea di acqua di cottura. luisa p.s. non mi hai risposto riguardo alla lasagna grazie alla quale ti ho conosciuta
RispondiElimina@ Dile, poi te la fai una foto con gli occhiali affettacipolle
RispondiElimina@ Imma, una napoletana d.o.c. come te naturalmenet la conosce benissimo la genovese
@ Gunther, è davvero molto buona, poi mi dirai
@ saretta io adoro gli ziti!!!
@ anonimo caro, prima di tutto mi chiamo lydia e non luisa.
Come avrai visto, in linea di massima io rispondo a tutti, se ho il tempo e la possibilità, non amo i commenti anonimi però, mi pace sapere con chi dialogo.
Quindi ti pregherei di firmarti la prossima volta.
Ciò detto, consentimi di dissentire con quanto scrivi, se la genovese è cotta a lungo e fatta a dovere non hai bisogno di mele annurche, finocchi o altro per digerirla.
Te lo dice una che per sua sfortuna ha problemi di digestione.
Riguardo ai piselli io non ce li metterei.
Un caro saluto
Ne ho sentito parlare di questa squisitezza che e' la genovese... mi piacerebbe davvero assaggiarla!
RispondiEliminaIo sto gia' piangendo, Lydiuzz, hai postato la genovese e non sai quanti anni sono che cercavo una ricetta affidabile per la mia prima volta, e a te, lo sai, io mi affido eccome :))
RispondiEliminaSo cosa significa la casa impregnata dell'eau d'oignons, in fondo non e' cosi' male, su, dai! Non fa piu' tanto freddo, basta tenere aperti tutti i balconi per quei 3 o 4 giorni :)
Un bacio!
non l'avevo mai sentita questa ricetta e deve essere squisita, pazienza le lacrime e pazienza se i colleghi per un pò mi staranno lontani... anzi potrebbe essere un idea :-)))) baci Ely
RispondiElimina@ Anonimo, fammi capire, la mela annurca, la barba di finocchio cotte insieme alle cipolle? Poi i piselli?
RispondiEliminaA questo punto già che ci siamo mettiamoci pure una manciata di amarene quarantine e un po' di crema, facciamo una bella Genovese Santa Rosa, piatto unico dessert incluso :))) Dai, anonimononsocomechiamarti, si scherza...anche noi siamo burlone :)))
Lydia, non so, sarà che ho le "mie cose" ma sto in pieno periodo emigrant-amarcord e giusto ieri ho fatto il sartù ... non si fa così, senzaa avvertire ...
RispondiEliminaFabrizio aka Artèteca
cara lydia, sono io che mi chiamo luisa e il mio non era affatto un rimprovero ci mancherebbe altro... solo un modo per dirti che ti leggo da un po' e ciò che leggo mi piace. I piselli li aggiungo solo alla carne. luisa
RispondiElimina@ Maurina,ciao!!!
RispondiEliminaLa prossima volta che decido di impuzzolentire casa te ne mando un vasetto
@ Pascalino, l'eau d'ognions ha sempre il suo fascino, fammi sapere se la provi e grazie per l'immeritata fiducia
@ Ely, potremmo chiamare questa ricetta l'ammazacolleghi
@ Lisa, ma come le pensi certe cose, ti prego dimmi qual è il tuo segreto
@ Fabrì, chettepossino mò mi hai fatto venire voglia di sartù
@ Luisa, purtroppo quando si scrive non sempre riesce a capirsi come accadrebbe vis a vis.
Piacere di conoscerti.
Sono felice del fatto che ti piacciono le cose che scrivo
Adoro questi tuoi articoli di cucina profonda, vissuta, piena di radici. Vorrei avere il tempo per provare tutto!
RispondiEliminaE io che pensavo già alla famosa canzone che fa' venire i brividi anche dopo il centesimo ascolto
Grazie per questo post allegro con le lacrime :-)
Un bacio grande
Dimenticavo...complimenti epr il tuo panone col grano arso!!!é venuto divinamente!Se mi dici quanto ti devo del grano(e se non è disturbo ovviamente) te ne chiederò un pochino!M'hai scatenato uan curiosità...bacionee
RispondiEliminaMai assaggiata codesta genovese...più leggo il tuo blog e più mi sento ignorante e penso a quante meraviglie per il palato non ho ancora mai assaggiato!!! chi se ne frega della puzza di cipolle..invitamo a cena anche i vicini così non si possono lamentare :)
RispondiEliminabaci, elena
Proprio sabato ho letto un articolo sulla genovese e mi è venuta voglia di provare a farla, quindi GRAZIE per averla postata, seguirò la ricetta molto scrupolosamente. Mi hanno detto che se usi il coltello di ceramica o di plastica per tagliare le cipolle non piangi ma io non ho mai provato.
RispondiEliminaGrazie ancora e buona serata.
che buona....il mio filo di pasta preferito....quante ne potrei mangiare...
RispondiEliminaTrooooooppo buona la genovese!!! Ti dirò, amicizia o no, solitamente quando si sente il profumo di Genovese si accorre più che scappare ;-)
RispondiEliminaBaci
Anna Luisa
bella ricca e saporita, questa genovese napoletana..!
RispondiEliminagrazie per le info storiche/culinarie!
queste tue ricette della tradizione napoletana sono una cosa da impazzirci.
RispondiEliminabrava!
È un po' che non riesco a passare, ancora non vi ho fatto i complimenti per il nuovo vestitino. Fresco e leggiadro, mi piace.
RispondiEliminaIo e le cipolle stiamo facendo un po' a guerra ultimamente, ma so che vincerò io, quindi la genovese è già segnata per tempi migliori.
Io comunque lascio scorrere le lacrime. Ogni tanto un bel pianto ci vuole :-)
Baci
Alex
@ dada, ti comunico che semmai mi dovessi sentire cantare questa o qualunque altra canzone, verseresti molte ma molte lacrime, credimi
RispondiElimina@ Saretta, ma figurati, devo solo vedere quanto me ne è rimasto, da quando te l'ho proposto ne ho usata ancora.
Se ne ho te ne mando volentieri.
@ Elenuccia, tranquilla, non sei mica ignorante. Questa è una ricetta che difficilmente conosce chi non è campano
@ Dida, ti ho letto nel pensiero!!
Il coltello di ceramica lo uso normalmente, ma le lacrime ci sono sempre
@ Francesco, abbiamo gusti molto simili
@ Anna Luisa, hai ragione!!!
Un abbraccio
@ Gaia, grazie a te
@ Gaia celiaca, sono felice che ti piacciano
@ Alex, non parlarmi di pianti, io piango per qualunque cosa, bella o brutta, penso di avere ereditato da mia nonna, che, come me, manifestava tutte le sue emozioni con il pianto.
A volte mi sento scema però.
Un bacio grande
Ecco svelato il mistero! Quando ho visto in TV che spezzattavi qualcosa dentro alla ciotola pensavo:"Questa poi! ma perche' rompe dei grissini nell'impasto?" : 0
RispondiEliminaGli occhiali per tagliare la cipolla li ho visti pure io, ma mi rifiuto, fosse anche l'ultima caccavella rimasta da comprare!
Se vuoi te li mando pero'....
: )
Sei un tesoro!Al massimo te lo prenoto per il prossimo ordine dal pusher!;)
RispondiEliminaBuona giornata bacione
ciao lidya complimenti per la ricetta,viene voglia di infilare la forchetta nel video,se posso dare un consiglio per le cipolle,bisogna metterle in un lavandino con acqua e aceto e sbucciarle direttamente in acqua,per affettarle bagnarsi le mani con aceto.Un abbraccio Lorenzo
RispondiEliminaGrazie per gli avvertimenti, ma questo paitto parla da solo e urla mangiami a gran voce:))
RispondiEliminaIt is for the first that I just visited your site and I find it really interesting! Congratulations!
RispondiEliminaConsultation voyance gratuite