lunedì 14 novembre 2011
la storia, interamente inventata, di nonna Fanette
Un giorno qualcuno mi arresterà per appropriazione indebita di parente altrui, ne sono quasi certa.
Ci avevo provato l'anno scorso con la mamma di Silvia ed il suo fantastico latte brulèe e mi era andata bene, nessun agente in divisa aveva bussato alla mia porta.
Stavolta la mia vittima è nientepopodimenochè l'illustre nonna del fotografo calycantho, la nonna Fanette.
Me ne sono innamorata appena ho letto di lei e del suo Quatre-quatrs su una delle ultime fatiche di Marie Ferrè e Maria Teresa Di Marco "Torte di mele" edito da Guido Tommasi: "Nonna Fanette, sbarcata a Roma con l'inganno e rimasta per amore, portava con sè le ricette dal cuore di burro della sua Bretagna".
E' incredibile come 24 parole in fila lette nell'introduzione ad una ricetta possano scatenare la fantasia perversa di una squilibrata come me.
E' il dicembre del '46, Italia e Francia sono da poco uscite dalla Guerra, la voglia di ritornare a vivere è tanta, Fanette, giovane e avvenente fanciulla bretone, riceve un misterioso invito al ballo di fine anno a Palazzo Farnese a Roma. Impossibile mancare ad un evento simile.
E così Fanette parte, il viaggio in treno è lungo, ma a Roma c'è ad attenderla la cugina Janette trasferitasi da Parigi prima della guerra e ben felice di ospitarla.
E' il 31 sera, sono le 20, Fanette in tutto il suo splendore e la sua avvenenza è davanti all'ingresso di Palazzo Farnese, con sommo disappunto si rende conto che Palazzo Farnese è chiuso, nessuna festa, nessun ballo è in programma per quella sera.
E' interdetta, è arrabbiata, chi può averle giocato un simile scherzo? Si volta di scatto, ha solo voglia di scappare via, quand'ecco apparire davanti ai suoi occhi Antonio, giovane musicista di belle speranze e di bella presenza, che avendo un giorno visto una foto di Fanette in casa di Janette ne era rimasto folgorato e non aveva trovato modo migliore per conoscere chi le aveva rubato il cuore che inviarle quell'invito ad un ballo inesistente.
E' inutile dire che per Fanette è amore a prima vista, lei e le sue ricette dal cuore di burro non hanno più fatto ritorno in Bretagna.
Ora sia ben chiaro, questa storia su Nonna Fanette è solo frutto della mia immaginazione solleticata dall'introduzione ad una ricetta che mi è piaciuta molto, come il libro che la contiene.
Chiedo venia a Maurizio Maurizi, fotografo calycantho nonchè nipote di nonna Fanette e naturalmente a nonna Fanette, la cui storia sarà sicuramente più bella di quella inventata da me.
Spero non me ne vogliano
QUATRE-QUARTS di nonna Fanette
per 8 persone
3 mele
2 uova
100 g di farina
100 g di zucchero + 5 cucchiai
100 g di burro
1 cucchiaino di lievito
Sciogliete il burro a bagnomaria, lavoratelo poi con lo zucchero, unite le uova, la farina e il lievito, un ingrediente alla volta, mescolando bene con un cucchiaio di legno.
Sbucciate le mele, privatele del torsolo, tagliatele a dadini e mettetele in uno stampo foderato di carta forno e imburrato.
Preparate un caramello con i 5 cucchiai di zucchero e appena si scurisce versatelo sopra le mele nello stampo, quindi ricoprite con l'impasto.
Infornate in forno già caldo a 200° C per 40-40 minuti
Mi ero persa la ricetta della mamma di Silvia (immmediatamente salvata!!!) cosi' ora grazie a nonna Fanette mi ritrovo con due delizie da provare sicuramente!
RispondiEliminaGrazie, sei una gran spacciatrice :P
Muscaria,il latte brulè è commovente e questa torta è velocissima e semplcissima da fare,oltre ad essere davvero molto buona.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona settimana
E' così divertente elaborare storie e racconti intorno ad un personaggio misterioso, soprattutto quando hai a disposizione solo pochi indizi che ti stuzzicano e spronano al galoppo la fantasia....chapeau chérie, anche il dolce è delizioso
RispondiEliminaCristina
una delizia sia il racconto che la ricetta
RispondiEliminaciao Lydia
RispondiEliminala tua storia anche se immaginaria è incredibilmente commovente e romantica!!!
una fiaba!
La torta è anche lei commovente!
la salvo subito!
baci e buona settimana
Probabilmente invece è andata proprio così, chi lo sa :)
RispondiEliminaMarco di Una cucina per Chiama
mi incuriosisce il quatre quart che nella mia mente è tutt'altra cosa.
RispondiEliminaMi sono cumunque subito appropriata della deliziosa ricetta
@ Cristina, grazie, speriamo che il fotografo non mi tolga il saluto...
RispondiElimina@ Roberto, i tuoi commenti sono sempre così obiettivi ed imparziali.... ;-))
@ Anna, un abbraccio e baci a te
@ Marco, solo un calycantho potrà svelare l'arcano
@ Isolina, è un quattro quarti nel peso degli ingredienti, provala
Ming, ci stavo quasi credendo :-D
RispondiEliminaQuando scrivi cose del genere, per tacer della torta, ti si perdonerebbe di tutto !
Sembra un buon inizio per scrivere un libro di favole, storielle e ricette per i nipotini... pensaci :-)))
buona la torta e bella la storia.. non credo si arrabbierà nessuno!
RispondiElimina@ cibou, è vero, accidenti sono un'inguaribile romantica!!!!
RispondiEliminaComunque, ti consiglio vivamente di prepararla, oramai sei anche padrona del caramello ;-))
@ Jajo, io penso solo a quei poveri nipotini...
@ Donatella, grazie e speriamo ;-))
anche nell'eventualità remota che la torta non fosse di mio gradimento (periodo ipotetico del terzo tipo) la storia mi è piaciuta tantissimo.
RispondiEliminaMa il libro dovresti scriverlo anche tu Lydiuzza!Ho letto il tuo racconto con la stessa malia di una bimba che ascolta Cenerentola...ed il dulcis in fundo beh, sono commossa!!!!
RispondiEliminawow bella la storia che ci ha sognare per un attimo e deliziosa la ricetta ... sempre più convinta che questo libro s'adda comprà!
RispondiElimina@ Dede, grazie, tu lo sai che per me i tuoi complimenti valgono triplo
RispondiElimina@ Saretta, anche tu hai la lacrimuccia facile come me?
@ Lizzy, assolutamente, io ho già fatto 2 torte, questa e quella mandorle e mele
Lydietta come ti ho già detto grazie, e tu sai quanto. La storia della nonna Fanette davvero un giorno te la racconto, c'entra in effetti una bugia (o una verità nascosta, diciamo così) che un certo nonno (con lo stesso nome sputato e tatutologico del nostro fotografo) le ha raccontato di persona sbarcato a Brest da un'America molto molto lontana...
RispondiEliminabaci grandi.
Non ho idea di quale sia la Vera storia di nonna Fanette, ma questa, senza dubbi, è affascinante.
RispondiEliminaE mi rimarrà in mente, come titolo di questa torta!
grazie!
Mi hai fatto sognare con la tua storia: sappi che hai un futuro come narratrice :D
RispondiEliminaQuesto libro e le sue torte mi affascinano tanto: ne parlavamo qualche giorno fa :D
questa cosa del caramello prima dell'impasto è un tocco di genio che devo assolutamente sperimentare!
RispondiEliminache bella immaginazione! storia poetica, ho scoperto anche il tuo alto romantico :)
RispondiEliminail libro l'ho già visto dai calycanthi, ottima idea regalo per natale!
buona serata
@ Maite, aspetto di sentirla dalla voce di Maurizio, con calma, in un momento di serenità.
RispondiEliminaVi bacioforte
@ Gaia, nonna fanette diventerà un po' la nonna di tutti
@ Milena, la racconterò a mio nipote appena potrà cominciare a mangiare la torta di mele.
Un abbraccio.
A presto
@ Cannella, prova e poi mi dirai ;-)
@ Gio, io sono una romanticona, o forse lo ero, boh...
@ Cibou, i grammi sono 100, corretto, grazie
niente male questa torta se un idea è più che buona si può prendere in prestito :-)
RispondiEliminaGrazie per averci portato a rilassarvi, il vostro sito è meraviglioso, io sono su di esso ogni giorno e io non vedo la fine quindi non era nuovo.
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RispondiElimina
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