Dicono che io sia napoletana, e giuro, lo sono.
Sulla mia carta di identità, emessa dal comune di Napoli, c’è scritto “nata a Napoli il….”
Anche i miei genitori lo sono.
Tutte le estati della mia vita le ho trascorse in costiera sorrentina, sul mare del golfo.
Eppure io so cucinare poco e male il pesce.
Per me uno spaghetto alle vongole non è la cosa più facile possa esserci.
Se mi chiedono di cucinare una pezzogna all’acqua pazza, tremo.
Per non parlare dell’insormontabilità di un’insalata di mare.
Eppure a casa mia il pesce si è sempre mangiato e cucinato molto.
Mio padre è il maestro, ma anche mia madre se la cava.
Come sia venuta fuori io, resta un mistero.
Capirete, quindi, quanto abbia dovuto combattere contro me stessa per preparare queste semplicissime seppioline ripiene.
Manco avessi preparato il guscio delle sfogliatelle ricce o chissà quale sfogliato lievitato, mi sono sentita un grande chef.
SEPPIE (O CALAMARI) RIPIENE
Per 4 persone
4 seppie (grandi quanto il palmo di una mano)
4 cucchiai circa di pangrattato
1 manciata di olive nere di Gaeta (ovvero per campanilismo avrei dovuto mettere quelle, invece ho usato delle ottime olive taggiasche sott’olio che mi ha fatto scoprire Lisa)
1 manciata di pinoli
1 cucchiaino di origano
Olio
Pomodorini (io ho usato dei pomodorini tondi pelati home made, non da me ma dai soliti clienti di mio padre)
Pulire le seppie e tagliare i tentacolini, sminuzzarli e cuocerli a fuoco vivo con un cucchiaio di olio in cui avrete sfrigolato uno spicchio d’aglio (che poi toglierete).
In un’altra padella far rosolare in un cucchiaio d’olio il pangrattato, spegnere, aggiungere in tentacolini, le olive a pezzetti i pinoli leggermente tostati, e l’origano.
Aggiungere un po’ d’olio fino a che il composto non sarà “pastoso”.
Lasciare raffreddare e riempire le seppie.
Chiudere con un paio di stuzzicadenti e mettere a cuocere in un tegame con un filo d’olio e i pomodori, per una mezz’ora circa
Sulla mia carta di identità, emessa dal comune di Napoli, c’è scritto “nata a Napoli il….”
Anche i miei genitori lo sono.
Tutte le estati della mia vita le ho trascorse in costiera sorrentina, sul mare del golfo.
Eppure io so cucinare poco e male il pesce.
Per me uno spaghetto alle vongole non è la cosa più facile possa esserci.
Se mi chiedono di cucinare una pezzogna all’acqua pazza, tremo.
Per non parlare dell’insormontabilità di un’insalata di mare.
Eppure a casa mia il pesce si è sempre mangiato e cucinato molto.
Mio padre è il maestro, ma anche mia madre se la cava.
Come sia venuta fuori io, resta un mistero.
Capirete, quindi, quanto abbia dovuto combattere contro me stessa per preparare queste semplicissime seppioline ripiene.
Manco avessi preparato il guscio delle sfogliatelle ricce o chissà quale sfogliato lievitato, mi sono sentita un grande chef.
SEPPIE (O CALAMARI) RIPIENE
Per 4 persone
4 seppie (grandi quanto il palmo di una mano)
4 cucchiai circa di pangrattato
1 manciata di olive nere di Gaeta (ovvero per campanilismo avrei dovuto mettere quelle, invece ho usato delle ottime olive taggiasche sott’olio che mi ha fatto scoprire Lisa)
1 manciata di pinoli
1 cucchiaino di origano
Olio
Pomodorini (io ho usato dei pomodorini tondi pelati home made, non da me ma dai soliti clienti di mio padre)
Pulire le seppie e tagliare i tentacolini, sminuzzarli e cuocerli a fuoco vivo con un cucchiaio di olio in cui avrete sfrigolato uno spicchio d’aglio (che poi toglierete).
In un’altra padella far rosolare in un cucchiaio d’olio il pangrattato, spegnere, aggiungere in tentacolini, le olive a pezzetti i pinoli leggermente tostati, e l’origano.
Aggiungere un po’ d’olio fino a che il composto non sarà “pastoso”.
Lasciare raffreddare e riempire le seppie.
Chiudere con un paio di stuzzicadenti e mettere a cuocere in un tegame con un filo d’olio e i pomodori, per una mezz’ora circa
ma dai!!!
RispondiEliminaanche io sono napoletana!!!
trapiantata a Palermo da quasi sei anni per amore ;)
buonissime queste seppioline,bella rivincita dire..
Che belle seppie ciccione...queste di certo non le hai prese a Milano (o sì? nèèè!).
RispondiElimina@ ciao mirtilla, un saluto as una napoletana palermitana
RispondiElimina@ Virgì, da mamma esselunga le presi
Ciao! eh..il cuore ed il sangue di napoli ti rimae dovunque tu viva...ed è un grandissimo pregio!Che bello e particolare questo ripieno! avevamo proprio volgia di farle anche noi..magari proprio così!
RispondiEliminaun bacione
Ma và??? Belle...
RispondiEliminaBellissime e saporite, un piatto davvero invitante!
RispondiEliminaSto appena sfornando una bella pezzogna all'acqua pazza..
RispondiEliminama le tue seppioline sono deliziose..certo che devi sentirti una grande chef..
Ma tu fai crostate e biscotti che a Napoli se li sognano :-))))
RispondiElimina@ Pupina, grazie mille
RispondiElimina@ Sciopina, il prossimo passo sarà la pezzogna all'acqua pazza ;-))
@ Jajo, io sono incompresa, meno amle che ci sei tu a capite le mie crostate e i miei biscotti...
@ Cibou, ti chiamo oggi.
Non conoscevo questa tradizione barese,
Un bacio
Lydia, per me e' proprio una ricetta da grande chef. Complimenti!
RispondiEliminaBuona Pasqua a te e a tutto il gruppo Tzatziki!
Maura, tu sei troppo buona!
RispondiEliminaUn abbraccio
Gracias a su sitio, aprendí varias cosas. Continuar!
RispondiEliminavoyance mail gratuit