Ovvero prove tecniche di gelato parte terza
Di persone noiose e monotematiche come me in giro ce ne sono poche.
Biscotti? E giù con una valangata di biscotti.
Pistacchi? Decine di ricette a base di pistacchi propinati agli sfortunati avventori di questo blog.
Tartellette? Dolci, salate ma sempre tartellette sono.
E poi gelati, gelati gelati, con lo zucchero invertito, quello dritto, con le uova, senza panna, con la panna.
Se fossi una lettrice di questo blog direi: “ancora??!!! E mò basta”.
Siate pazienti, manca poco alle vacanze, poi non mi leggerete per un po’ e potrete disintossicarvi.
Stupidaggini a parte, finalmente ho provato ad usare in cucina la lavanda.
Complice un w.e. ligure ed un campo di lavanda, ho mollato gli indugi.
Ero scettica, molto scettica, io odio i profumi saponosi, se entro in una profumeria mi viene la nausea, per me il piano terra della rinascente è una specie di tortura giapponese.
Quindi ne ho usata un pizzico.
Devo dire che il risultato non è stato poi così male

GELATO VANIGLIA E LAVANDA
½ lt latte intero fresco
90 gr di zucchero semolato
25 gr di zucchero invertito
25 gr di latte in polvere
4 gr di neutro
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 cucchiaino di fiori di lavanda
Mescolare tutti gli ingredienti e metterli sul fuoco, portare il composto a 82 gradi, filtrare e raffreddare velocemente mettendo il contenitore in acqua e ghiaccio.
Tenere in frigo qualche ora.
Mettere il tutto in gelatiera
NOTE DI ASSAGGIO
Come avrete notato questo gelato è privo di uova e di panna, quindi più leggero rispetto a quelli di cui vi ho parlato in precedenza, certo meno cremoso e pastoso di
questo, ma ugualmente buono