Non so altrove, ma qui a Milano, si è sempre più spesso vittime delle mode anche nella gastronomia e nella ristorazione.
Mi capita oramai di frequente di vedere una ricercatezza artificiosa, affettata e maniacale, molto spesso inutile.
Spesso leggo nei menu di alcuni ristoranti, nomi e marche di pasta altisonanti, che nella realtà non valgono neanche la metà rispetto ad alcune paste da supermercato o di pastifici artigianali davvero di qualità superiore.
Tutto ciò per dire che non è sempre vero che se un prodotto è più costoso o arriva da chissà dove, è migliore di un altro più abbordabile.
Io sono una grandissima sostenitrice dei prodotti di primissima qualità, ma solo quando la qualità sia davvero tale e non solo fumo negli occhi.
Se non noto quasi nulla di diverso tra una famosa acqua delle Fiji e una “volgare” acqua di fonte delle Dolomiti, posso anche affermare che se mangio una mousse al cioccolato realizzata con un cioccolato belga mi accorgo che non sto mangiando un qualunque cioccolato fondente.
La moda del momento qui a Milano è l’uovo di Parisi, non c’è ristorante in voga, o aspirante tale, che non abbia nel suo menu almeno un piatto a base di questo benedetto uovo.
Pare che le galline produttrici di questa rarità siano solo di razza bianca livornese e bevano latte di capra (giuro, non sto scherzando).
“Bah!” Questa è stata la prima reazione di Virginia e mia.
Che sarà mai e cosa potrà mai avere di diverso da un uovo acquistato in cascina, figlio di galline razzolanti all’aria aperta, libere di nutrirsi di erba, di fieno e di quello che trovano, come accadeva un tempo?
E così, molto, ma molto scettiche, io e la mia fida amica siamo partite con una degustazione comparata alla cieca.
Abbiamo acquistato le famose uova di Parisi a ben 1.10 € cadauna e una fantastica confezione di uova in cascina a 1 euro la confezione da 6.
Entrambe eravamo certe che non avremmo notato alcuna differenza, che le 2 uova avrebbero avuto lo stesso sapore di uovo.
Ci siamo dovute ricredere, per entrambe non ci sono stati dubbi. L’uovo di Parisi sa più di uovo, non chiedetemi altre descrizioni strane, posso solo dirvi che ha un sapore molto più intenso ed una consistenza più pastosa.
Chapeau!!
Non so dirvi cosa potrebbe accadere alla mia pasta frolla o al mio pan di spagna utilizzando tali uova, non so dirvi se potrei notarne davvero la differenza, per ora per quelli mi accontento delle uova di cascina ad 1 € la confezione. Resta il fatto che a mio modesto avviso l'uovo di Parisi è davvero diverso.
Si, lo so, come si dice dalle mie parti teniamo la capa fresca, ma proprio non abbiamo resistito
33 commenti:
Faccio poco testo e per questo mi limiterò...poichè sono diffidente per natura io continuerei con le uova di cascina...certe esaltazioni di sapori sono sempre e solo frutto di interventi naturali? Certamente si...ma nel dubbio meglio quello di cascina ehehe
Firmato
Un inguaribile romantico delle uova di campagna...magari non allevati con latte di capre ma con il pane raffermo raccolto nel vicinato...saprà di meno ma a me piace di più! ;-)
Adesso sparate anche :-))
PS2
Complimenti per Cucine&Vini ve lo meritate
Buon inizio settimana
avete fatto bene a testare le due, moda o non moda, bisogna verificare.
brave!
io non sapevo dell esistenza di queto uovo, figuarati!
e adesso? resto all ovetto di cascina.
io non sapevo dell'essitenza dewll'uovo di parisi...non sono alla moda si sa:D ok sa più di uovo,,ma 1.10 un uovo...mi ci compro mezza bistecca!!e continuo a preferire gli opvetti di cascina...:DDD però mi piace molto l'esperimento!
Mmmm....ma da che mondo e mondo le galline bevono latte di capra? Ho chiesto a Wiggi di là proprio cosa mangiano per capire se il prezzo proibiito è dovuto al tipo di allevamento...ma una gallina che beve latte la trovo una cosa un po' forzata...meglio degli ormoni, certo...ma tant'è.
Io rimango alle uova delle mie gallinelle!
Un sorriso S.Tommaso,
D.gnam
Devo dire che ci siamo divertite molto a fare questa degustazione alla cieca, ma ancor di più a vedere come ognuna delle 2 avrebbe poi strutturato il post.
Decisamente io sono più logorroica di Virginia!!!
Io resto comunque fedele alle uova di cascina
Le ho provate di recente...
1° prova: strapazzate...nessuna differenza con le uova della Milena (galline che razzolano libere nel campo di fronte casa mia, accudite con amore dalla Sig.ra Milena appunto) unico appunto: il padellino dopo la cottura non aveva quel tipico odore dell'uovo cotto che noi chiamiano: freschin
2° prova: a bassa temperatura. Consistenza più "bavosa" del tuorlo, albume più vellutato e omogeneo, assenza di "freschin".
Oggi proverò all'occhio di bue (ma burro o olio evo?...sicuramente entrambi cambieranno il sapore dell'uovo)
In ogni caso per me e mio marito più che più sapore, abbiamo notato la mancanza di odori "spiacevoli"
E' vero, tenete proprio la "capa fresca"! Ahahahahah...
A casa mia l'uovo che "sa più di uovo" non avrebbe molta fortuna. Guai se in una torta ad esempio, prevale anche solo l'odore, è 'na tragedia! :D
A parte gli scherzi, credo che per chi apprezza il genere, debba essere una prelibatezza consumato all'ostrica: in un cucchiaio,solo il tuorlo crudo , con un pizzico di sale, pepe e 2 gocce di limone.
Grazie per il test, siete sempre "avanti"!!!!!
Baci,
Ornella
carina carina l'idea del test, approccio intelligente e non da seguitrici del branco. E anche utile da leggere, grazie :-)
E brave ragazze, come dicevo alla tua amica, avete fatto proprio un bel lavoro! Anche a me spesso vien da ridere di fronte a certi nomi di piatti che si leggono sui menù... in questo caso invece, c'è da ricredersi!
Io sono curiosa per natura e magari un giorno le proverò, anche solo per capirne il sapore... credo però che rimarrò fedele alle uova di gallina di cascina!
ps: sempre per curiosità: dove le avete trovate a milano?
Alex e Ornella, sapete che non abbiamo affrontato il problema "olfattivo"?
@ Francesca, mi hai fatto davvero un bel complimento, grazie a te
@ Barbara, sapessi a me quanto viene da ridere a volte
@ Gloria, io ho preso le uova da masseroni in via corsico angolo via vigevano
S'impara sempre qui e tanto lo so' che hai la capa fresca e non ti fai abbindolare. Pero' ormai se mi dici che una cosa è migliore io mi fido ciecamente ;-)
Qui come puoi immaginare niente uova di Parisi (e in generale è difficile trovarne di buone, non è che ci siano molte fattorie nei dintorni ;-). Per quanto riguarda le mode anche qui l'apice e il tempo che le segui spesso sono già cambiate. Quando sono arrivata a Parigi ero tutta entusiasta, provo qui provo là. Adesso invece sono mooolto scettica e spesso irritata dalle ricette delle riviste che non sono nulla se non che c'è quell'ingredientino che si trova non so' dove e che secondo me non ci sta' neanche bene. Che ci vuoi fare anche la cucina è diventata "bisiness"
Vabbè oggi sono stata logorroica anch'io, comunque grazie per questo post approfondito
Bacioni
Ho sempre sentito parlare del famoso uovo Parisi, ma non ho mai avuto l'occasione di toccare con mano. Di solito sono abbastanza diffidente nei confronti dei prodotti di moda, specie quando hanno costi esorbitanti e non mi riferisco solo alla gastronomia, ma anche al mondo del vino. Questa degustazione alla cieca è molto interessante, soprattutto perché qui trovo la risposta ad alcuni degli interrogativi che da tempo mi sono posta. Bravissime :)
Un abbraccio cara Lydia
Davvero divertente questo esperimento a quattro mani!Rimango scettica sulla gallina-sciura che si nutre a latte..però un occhio di bue col tartufo me lo farei con un ovetto cartier hemm..di parisi!
;)
bacione
mi porti un uovo di questo tizio?
non posso più stare senza...mi porti anche Virginia?
Cara Lydia, grazie anche a te per questo post da cui evinciamo che dopo l'uovo di Colombo, c'è da scoprire anche l'uovo di Parisi. Una sola domanda: ma dove lo compri? Mentre per le cocottine, un'idea circa la loro provenienza ce l'avrei....
A presto
Sabrine
Brave, brave...vi vedo ridere tra un ovetto e l'altro!!!!
Mi è piaciuta molto la degustazione incrociata e al buio: avete soddisfatto una mia curiosità!
C'è un fondo di verità in questa moda, ma non trovo "naturale" alimentare le galline con il latte di capra :)
Ciao Lydia, non avevo mai sentito parlare delle uova di Parisi, (forse perchè non bazzico troppo nei ristoranti...). Se sono così buone forse le gusterei al burro in "cereghin" insieme ad una fetta di polenta.
Tu e Virginia siete troppo forti !!!
Non ne avevo mai sentito dire.. conosco solo l'uovo di Colombo...
;-)
pure io sono un pochino diffidente delle mode del momento, per cui sarei molto curiosa di assaggiarle, dato che normalmente mi nutro di quelle di galline razzolanti biologiche e già sento una differenza enorme da quelle da super.
ho già espresso di là la perplessità sulla loro alimentazione ma mi sembra un dubbio comune! brave però!
Roby, prima o poi arrivo!!!
Rigorosamente vestita da gallina livornese, però!
l'ho scritto anche di là..:D
perchè non provate allora a cercare uova di gallina romagnola allevata semplicemente allo stato brado.. a erbetta e poco mais?
Parisi è uno sveglio ma per me non ne vale la pena ... che razza di polli produce le uova nella cascina dove le comperi tu?
Sai che anche io ero scettico ? Ma di te mi fido :-D
Purtroppo il discorso delle mode (che riguradano nomi o marchi) è stato fatto più volte... Io continuo a restare della mia idea pensando che se siamo oltre 60 milioni non ci si possa (o debba) limitare a parlare dei soliti 5 o 6 noti (a Roma Bonci, Sepe, Roscioli, Bleve e pochi altri... :-D).
Però, come te, ho il pregio di "cedere" anche a "verifiche sul campo" :-D
Un bacione e...... A PRESTISSIMOOOO !!!! ^_^
Ecco svelato il mistero delle uova! Ovvio che io 'ste uova di Parisi non le ho mai sentite, ma adesso sarei proprio curiosa di assaggiarle. Anche a me pero' pare un po' forzato far bere latte di capra alle galline e quello che mi domando e' come ha fatto Parisi ad arrivare a questa genialata!!!
Mi son proprio divertita a leggere i vostri post paralleli, quidi vi lascio lo stesso commento deqquà e dellà! Io voto uovo di cascina per presa di partito (democratico) visto che un uono a più di un euro mi pare davvero troppo.. ma le galline livornesi mi stanno simpatiche, sarà che ho un debole per l'accento livornese.. deh!
salve sono Parisi,
cercherò di fare un minimo di chiarezza,
la pratica di nutrire le galline con una cospicua dose di latte di capra da me applicata è solo un pezzo, se pur importante della storia del mio uovo.
Il mio è un uovo bianco e l uovo bianco già di per se è superiore all'uovo colorato, il Bio lo lascerei a parte anche il mio lo è a modo mio, cioè rispetta regole che lo rendono più bio di altri certificati.
Ho visitato capannoni dove si producono uova bio regolarmente certificate dove le galline rosse, avevano la possibilità di uscire all'aperto, ma non uscivano e i propietari dovevano tagliare l'erba con mezzi meccanici,tutte le regole bio erano rispettate, ma secondo voi questo è corretto?
Si...per produrre un'etichetta, ma un'etica bio non può comprendere che si usi una falciatrice a benzina per rientrare nelle regole.
Il risultato gustativo di tali uova oltretutto era molto relativo.
Il giusto confronto lo hanno fatto queste due signore.
Io mi inchino alle uova del contadino, ma sono un privilegio di pochi e comunque ai margini della legalità se non privilegio di pochi.
Le mie uova che sono un successo di nicchia da circa 10 anni oggi sono diventate molto popolari, sono prodotte con un sacrificio faraonico, sull'interno della confezione è spiegato, non ci lucro assolutamente in maniera adeguata allo sforzo, intendo dire che sono un'esercizio di stile che mi paga solo nella soddisfazione di essere di poco superiori a quelle del contadino vere.
Ne vale la pena?
per me si!
produco con tecniche eretiche e assolutamente proprie l'uovo più buono del mondo e questo lo dice il mercato!
A me basta, chi pensa che la gallina non dovrebbe assumere il latte perchè non naturale, sbaglia, un selvatico dei galliformi è il fagiano che in natura mangia erba, insetti, vermi, larve, la gallina mangia ciò che trova nell'aia e quello che l'uomo gli dà, il latte è come il mais, un alimento propinato dall'uomo, un'apporto proteico che sostituisce la soia che non amo usare per tanti motivi che ho considerato attentamente,
guadagna più chi vende le mie uova di me che le produco, sono disposto a pubblicare i miei bilanci,
Gli chef hanno capacità di valutazione tecniche e gustative superiori e le usano da 10 anni se fosse una bufala, il successo delle mie uova si sarebbe esaurito, ultima cosa.....io racconto con precisione come le produco....come è che nessuno replica i miei metodi????
semplice...non conviene!
leggete l'interno della confezione e capirete,
scrivetemi mail sul sito www.paoloparisi.it
Gentilissimo sig. Parisi,
grazie per aver voluto chiarire e spiegare la sua filosofia ed i suoi metodi.
Come avrà capito la mia amica ed io non siamo chef, non siamo professioniste, ma solo grandi appassionate di cucina e di cultura gastronomica, oltre ad essere molto curiose.
Spero abbia gradito lo spirito del nostro esperimento alla cieca, è stato un modo per poter assaggiare le sue uova, e poterne comprendere davvero il gusto, confrontandole con delle uova di cascina.
Un caro saluto
Pat pat, arrivo qui dopo aver letto da Wiggi. Questo post me lo ero perso all'epoca. E chi l'avrebbe detto! Scopro solo nel 2014 l'esistenza di queste uova. Ma dove sono stata fino ad adesso? ^--^
Grazie per questi buoni consigli .... è molto bello leggerti ... ..e informativo .......
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