andare in Paradiso può essere molto faticoso (english version encluded)

lunedì 27 settembre 2010

Pubblicato da Lydia


In Paradiso volevo proprio andarci anch’io.
Dopo Giovanna e Edda era venuta voglia anche a me di provarlo questo Paradiso in terra.
Ho sfogliato le pagine ingiallite del Talismano della Felicità di mia nonna, un po’ consunte, rese ancora più affascinanti da qualche macchia sparsa qua e là.
“La vera torta del paradiso è una nota specialità di Pavia. Crediamo di far cosa grata alle lettrici offrendo loro un’imitazione perfetta di questa torta: così perfetta che confrontando la torta autentica con quella di cui vi descriviamo la ricetta, non sarà possibile trovare alcuna differenza”.
Con un incipit così non si può che abbandonare Kenwood e fruste elettriche e fare tutto a mano, proprio come avrà fatto mia nonna.


TORTA DEL PARADISO talismano della felicità, con annotazioni semiserie mie tra parentesi

Le proporzioni sono: burro grammi 500, zucchero, passato allo staccio fino (mi sono permessa di usare lo zucchero al velo), grammi 500, farina grammi 250, fecola di patate grammi 250, uova intiere 5, rossi 6, raschiatura di 2 limoni. (ho dimezzato le dosi utilizzando 2 uova intere e 4 rossi, se le avessi rispettate forse sarei ancora all’opera)
Mettere il burro in una terrina e lavoratelo lungamente con un cucchiaio di legno per montarlo e ridurlo soffice come una crema. (no, ma dico, lo sapete voi quanta forza ci vuole per ridurre in crema soffice un pezzo di burro? Credetemi se vi dico che è inutile stare a sollevare pesi in palestra, se preparassimo un paio di torte paradiso alla settimana vedrete che bicipiti!!!)
Aggiungete allora a poco a poco lo zucchero, senza smettere mai di mescolare e poi le uova intiere e i rossi sbattuti insieme come per una frittura.(a questo punto le braccia non ve le sentirete più, ma dovete resistere e andare avanti)
Queste uova vanno aggiunte adagio a cucchiaiate, non aggiungendo una nuova cucchiaiata d’uova se la prima non si è ben amalgamata. (neanche mi ricordo più quanto ci ho impiegato a fare questa operazione, ma la parola d’ordine è “resistere”)
Da ultimo si aggiungono la farina e la fecola mescolate insieme e finalmente la corteccia grattata dei limoni.
Quando si aggiungeranno le farine non si lavorerà più energicamente la pasta col cucchiaio, ma si cercherà di amalgamarle con la più grande leggerezza. (io avrei aggiunto: tanto a questo punto la forza l’avrete esaurita tutta)
Si unge di burro una grande teglia di 31-32 centimetri di diametro (o due di 25 centimetri), si spolverizzano di fecola di patate e ci si versa il composto, il quale deve arrivare ai due terzi della teglia.
Si cuoce in forno di moderato calore per un’ora e poi s’inzucchera generosamente con zucchero a velo. (e a questo punto ho capito perché si chiama Torta Paradiso)


ENGLISH VERSION

Everybody would like to go to heaven and so would I.
After Giovanna and Edda had had a go at this cake I wanted to try it too.
I was thumbing through the yellowish pages of my granma’talismano della Felicità’ (famous Italian cookbook). Some of the pages had spots being much more appealing to me!
The author said the ‘Torta del Paradiso’ (Heaven or Paradise cake) was born in Pavia (Northern Italy). She said that this was a kind of imitation of the original version, but this recipe was so accurate that someone could hardly find out that it was a ‘copy’ only.
So, in order to plunge myself deeply into such a charming fascinating atmosphere, I decided to leave aside my Kenwood mixer and to make everything by hand as my granma would.


CAKE OF THE HEAVEN (PARADISE REGAINED)

These are the ingredients:
500 gr unsalted butter
500 gr icing sugar
250 gr flour
250 gr potato flour
5 eggs (whole)
6 egg yolks
Zest of two lemons


Put the butter in a bowl and start beating with a wooden spoon until soft and fluffy ( you will realize how long you will take to get to such a beautiful result if you do it manually. I think we would be all fit if we prepared unless a couple of heaven cakes per week!).

When the butter is ready, slowly spoon in the sugar and go on mixing and then add the whole eggs and the yolks beaten together as if you were making a frying batter ( at this point of the preparation you’ll find out that you have no more arms but, but you will have to resist and go on!!).

Be careful with the eggs, as you will have to add them little by little with a spoon and no more eggs should be incorporated unless the former spoon has been completely absorbed by the mixture.
( I cannot remember how long it took me to accomplish such a task, but you must resist!!).

Finally, add the flour and the potato flour mixed together as well as the lemon zest.
When the flours are added, you won’t beat the mixture but you will just gently mix it (anyway: at this stage you will have nearly no more energy and force left).

Grease a large (31/32 cm diameter or two 25 diameter each) and sprinkle some potato flour .Pour in the batter which will have to fill the baking tray by two thirds.
Bake in a moderate oven for about an hour and sprinkle some icing sugar on the top.
You will now understand why it’s called ‘Heaven Cake’.

24 commenti:

Gambetto ha detto...

Scommetto...che se qualcuno per solo scherzo...avesse osato dire a tavola..."si buona la torta paradiso ma forse meglio quell'altra preparata con le nocciole..."...la forze si sarebbero ripalesate con relativo lancio di mattarello-giavellotto, vero?! :PP ahahahahahahahaha
Scherzo!!!!
PS
Ora non mi tocca che copiare in pieno la ricetta e non perchè non abbia anche io quel Talismano della Felicità ma solo perchè quando la preparerò...voglio esserti solidale in pieno...magari aggiungendo qualche sorriso in più cucinandola leggendo i tuoi "pensieri ad alta voce"!! eheheheehehe
Se non è amicizia e comprensione questa...
Perdonato per la prima cattiveria? :PP

Araba Felice ha detto...

Ecco le ricette che mi piacciono.
E non perche' si tratti di un dolce, che, of course, e' molto gradito alla sottoscritta :-)
Ma perche' c'e' il libro, la nonna, la macchia, la nipote che prova...un collage di paradiso.
Abbi pazienza, sono un po' sentimentale :-)

Sandra Firenze ha detto...

Sì, ma il Ken che fine ha fatto? O volevi davvero guadagnarti il paradiso!? Ok, credo che tu ci sia riuscita e quindi puoi mangiarti una bella fetta di torta senza troppi rimorsi....o te la sei già mangiata tutta!
P.S. mi chiedo cosa ne sarebbe uscito mettendo tutte le uova della ricetta....

MilenaSt ha detto...

Da quando l'ho scoperta, la preparo ciclicamente: assaporare un po' di Paradiso è entusiasmante :D

Che combinazione: in questo we anch'io ho preparato un dolce dall'esecuzione semplice (però mi sono complicata la vita e, non fidandomi, ho usato le fruste per montare gli albumi!) e manuale ....

Lydia ha detto...

@ Gambetto, proprio così, se qualcuno avesse detto io gli avrei rovesciato la paradiso in testa...
Ora da bravo amico, vai a fare la paradiso senza fruste elettriche ;-))

@ Araba, sono sentimentale quanto te...

@ Sandrina bella, ciaoooo!!
La paradiso è bell'e finita da un pezzo...
Tranquilla che il kenwood è lì e nessuno me lo toglierà mai.
Un bacione a tutti

@ Milena, a volte mi dico che lo facciamo apposta a complicarci la vita

Diletta ha detto...

Lyduzz,
io non ho mai fatto una torta paradiso in vita mia....eppure è la torta che automaticamente associo all'immagine di colazione in famiglia: profumo di caffè, bimbi sorridenti con la bocca sporca di zucchero a velo e torta paradiso....

Un sorriso buono buono,
D.

Gambetto ha detto...

Signorsì signore!! :PP ahahahhaah

Gloria ha detto...

Il paradiso a tavola, eccolo qui! Proprio ieri ho ricevuto pressioni per iscrivermi in palestra, da oggi al mio fermo rifiuto aggiungo come scusante l'esercizio delle fruste in cucina!

Saretta ha detto...

La torta in questione l'ho trovata in parecchie fornerie in quei di Brescia...ogni volta che mia mamma ne comprava un pezzo si scatenava la lotta all'ultima briciola.Troppo buona!!!!
Ora me la studio e faccio una sorpesa a casa ;)

Ciboulette ha detto...

Prima di tutto, io al prosimo tentativo di ingraziarsi San Pietro direi di provare con il cilicio e di tornare al kenwood :)

Secondo, a ben vedere la torta non-marmora di Silvia che ho postato oggi e un po' la sorella sana della torta paradiso, che con 500 grammi di burro e' una torta peccaminosa, altro che, ed e' per quello che devo farla al piu' preso :)
Baci!

Francesca ha detto...

ok, anche io, ora preparo mente e spirito.

Günther ha detto...

vedoi che lavorare in cucina aiuta anche a stare in forma :-)) ilk risultato più che magnifico

La Gaia Celiaca ha detto...

questo post è un'opera d'arte.
ooops... mi scusi... un ascensore per il paradiso... anche se dubito che in paradiso si possa ridere così sguaiatamente (o forse sì?)

per la torta paradiso, mi inchino a cotanto coraggio. questo torte antiche sono sempre faticose.

quando prendo in mano le ricette di mia nonna, finisco spesso per soprassedere perché la metà delle torte inizia proprio con questo lavorare il burro a crema con lo zucchero, che è una fatica pazzesca che si può fare solo a mano (ho provato con le fruste, nisba, ho provato col robot, nisba... forse se ce l'avessi con la planetaria, ma non avendocela, non posso sperimentare)

insomma, hai tutta la mia ammirazione.

una domanda: ma era almeno buona abbastanza da giustificare cotanta impresa?

Nanninanni ha detto...

Certo che 500 gr di burro da montare a crema con altrettanto zucchero sono una bella penitenza... o che peccati devi espiare?! Eheheheheh ;-)
Te lo dice uno che non ha il Ken ed i dolci li fa manualmente al 90% ;-D
Buona settimana!

Lydia ha detto...

@ Dile, tu sei una poetessa, c'è poco da fare!!!!
P.S.
Concordo

@ gambetto, ;-))

@ gloria, nonostante l'"esercizio paradiso" mi sa che non potrò esimermi dall'iscrivermi in palestra

@ saretta, buon lavoro!!!

@ cibou, sono già tornata al kenwood. Senza non posso proprio vivere

@ Francesca, in bocca al lupo

@ Gunther, peccato che però tutto quel burro mi si sia fermato comunque sui fianchi!!!

@ gaia, ed io che pensavo di essere l'unica a non saper battere il burro a crema con le fruste...
Mi hai aperto un mondo.

@ Nanni, a questo punto la mia stima nei tuoi confronti cresce a dismisura

Edda ha detto...

Devo rifarla pensando ai tuoi pensieri ;-) Lydiuzz grazie come sempre...Un abbraccio forte

Glu.fri ha detto...

..per aspera ad astra...per comparire bisogna un po' soffrire..ecc ecc..altra tempra le nostre nonne...la mia fabbricava tortellini armata solo di mattarello (quando dico fabbricava intendo che ne produceva una quantitá industriale, kilate..era il suo lavoro..). Baci

Oxana ha detto...

Bentornata, Lydia;) ho capito dov'eri.....
Io non ho ancora fatto questa torta ma mi prendo gli appunti.
P.S. Rosolio di Venzone è un tipo di "fiori e spezie sotto spirito" con lavanda, rosa, fior d'arancio e spezii.
Un bacione

Giulia Pignatelli ha detto...

Lydia cara, la versione inglese senza tutte quelle considerazioni è molto più seria ahahahahaha... Buona questa torta!!! La farò al più presto!

Semidipapavero ha detto...

A questo punto dopo una ricetta come questa sono da revisione anche io :D
E' un ever green e ogni tanto ci vuole, bacio

Lydia ha detto...

@ Edda, un abbraccio forte forte

@ glu.fri, mammamia na che bel lavoro faceva tua nonna!!!!

@ oxana, eh si sono stata a Parigi per qualche giorno, purtroppo sono anche rientrata...

@ giulia, roberto è più serio di me.
Io mi diverto molto a leggere le sue traduzioni

@ elga, evviva gli evergreen!!!

Babs ha detto...

lydia!
paradisiaca pure tu :)
sai che non ci ho mai provato ma la considero davvero una delle bontà più semplici che ci siano? (semplici per gusto, mica per semplicità di creazione!)
un saluto mia cara e un abbraccio
ciao
b

Francesca ha detto...

Che paradiso nel vero senso della parola!!! Un bacione

elenuccia ha detto...

una volta mi sono cimentata anche io a mano e so quanta constanza ci vuole...che neanche una maratona ri prova in quel modo. La crema di burro poi è da santificazione diretta :)