BRIOCHES NATALIZIE DI LUCERNA

martedì 16 dicembre 2008

Pubblicato da robertopotito


Questa é una ricetta già proposta in passato, ma questa volta é stata modificata per rendere la preparazione maggiormente aromatica e l'impasto più morbido ed elastico.

L'unico svantaggio risiede " nell'invecchiamento precoce" di queste brioches che come tutti i prodotti lievitati eseguiti con metodo diretto tendono a perdere buona parte della loro fragranza dopo un paio di giorni.

Confesso che ho anche provato a preparare una biga il giorno precedente e ad unirla all'impasto finale, ma non ho ottenuto un sensibile prolungamento della conservazione di queste ottime brioches.


BRIOCHES DI LUCERNA DI NATALE (SOFFICISSIME)

INGREDIENTI
1 kg di farina forte (Manitoba)
350 gr di latte intero a temperatura ambiente
20 gr di lievito di birra freschissimo
10 gr di malto in polvere o liquido
140 gr di uova intere
300 gr di burro morbido
350 gr di zucchero semolato
limone grattugiato
un cucchiaino abbondante di semi di anice

ESECUZIONE

Sciogliere il lievito, il malto e lo zucchero nel latte e miscelare con la farina.
Mescolare il sale con le uova e aggiungere al preparato precedente.
Dopo avere intriso per bene gli ingredienti avviate l’impasto,lavoratelo per almeno una decina di minuti: risulterà alquanto sodo e consistente.
Copritelo con un panno leggermente umido e fatelo riposare per circa 30 minuti (più a lungo va bene, ma minor tempo no).

Riprendete l'impasto ed unitevi il burro in almeno tre riprese: non aggiungetene altro se la quantità precedente non sarà stata adeguatamente assorbita.

Tale procedura, secondo la mia esperienza, è consigliabile ogni volta che è necessario incorporare una quantità di grassi agli impasti lievitati; questo accorgimento consente di non appesantire l'impasto fin dall'inizio, permettendo un migliore sviluppo del prodotto nel corso della lievitazione ed in cottura.

A questo punto, impastare energicamente e con pazienza per almeno una ventina di minuti, sbattendo ripetutamente l’impasto su di una superficie leggermente infarinata, facendo attenzione che l'impasto non si "strappi"(non raggiunga il punto di rottura); dovrete continuare a lavorare fino a quando l'impasto non si presenterà estremamente liscio e vellutato pur mantenendo una buona consistenza.

Solo adesso, ungerlo con del burro e riporlo in una terrina capiente coperta da pellicola trasparente.

Fare lievitare per circa un’ora e trenta fino a quando l’impasto non avrà raddoppiato il proprio volume.

A lievitazione avvenuta, riprendere l’impasto e forgiarlo della forma desiderata (piccoli panini, panettoncini etc). Lucidare le forme con uovo sbattuto e fare lievitare nuovamente.

Infornare a 180° fino a quando le brioches non avranno terminato la lievitazione e non appena avranno cominciato ad assumere una leggera colorazione, estrarle dal forno e farle intiepidire, tagliare la calotta superficiale e guarnire con crema pasticcera mista a frutta secca e/o uva sultanina o canditi.

Infornare per altri cinque o sei minuti e lucidare con gel per torte a raffreddamento ultimato.

In alternativa, è possibile anche, una volta che le brioches avranno terminato la lievitazione e prima che alcune di esse vengano infornate, cospargerne la superficie con dello “streusel” (farina, zucchero e burro ammorbidito in parti uguali e lavorati con la forchetta).

15 commenti:

Lydia ha detto...

E ti pare bello, così di prima mattina, pubblicare queste brioche???
Non ho fatto colazioneeee...

Dida ha detto...

Sono d'accordo con Lydia, ho solo preso un caffè e vedo queste meraviglie...mi è venuta fame e non posso mangiare dolci, è una dolce tortura. Complimenti!!!

Virginia ha detto...

Roberto, ma hai mai provato la ricetta tagliando la manitoba?
Secondo me la colpa del rapido degenero è sua!!

Michela cake designer ha detto...

Che bontà..sembrano soffici anche dalla foto.

Günther ha detto...

effettivamnete di prima mattina possono avere un impatto sconvolgente, mi alzerebbero troppo insulina, invece adesso primo pomeriggio vanno benissimo, il vassoio dove lo lascio? :-))
scherzi a parte molto bella la lavorazione della pasta io risultao è magnifico

Manuela e Silvia ha detto...

mamma mia che bontà! ora come dolcetto post pranzo sarebebro perfette!! poi così farcite sono ancora più golose!!
bacioni

robertopotito ha detto...

x VIRGINIA: ciao carissima, ho anche provato a spezzare la quantità di farina fra manitoba e farina debole, ma il risultato in termini di morbidezza è stato inferiore e la conservabilità non ci ha guadagnato.

Virginia ha detto...

Mannaggia! Niente, vorrà dire che ti daremo tutti una mano per finirle alla svelta!

Paola ha detto...

Impazzisco per il lieviti, tutti, le brioche in particolare. E' vero durano poco, ma trovo che il micro aiuta il rinvenimento:)))Le tue sono mooolto invitanti

Luca and Sabrina ha detto...

Veramente belli e sicuramente buoni.
Ottimi ed altrettanto belli gli sformatini ed i bicchierini subito sotto. Sei una bella scoperta.
Ma la vanillina è così uno schifo? Fondamentalmente è un profuma alimenti e se ne potrebbe anche fare a meno, ma perchè?! Piacere di averti conosciuto.
Luca
Sabrina&Luca

robertopotito ha detto...

x LUCA E SABRINA: lascio il quesito vaniglina a Giovanna...
un saluto caro!

Lydia ha detto...

Luca, questo è un blog "corale". Siamo un gruppetto di 4/5 smandruppati che si sono conosciuti sul web un pò di anni fa ed hanno deciso di mettere insieme le loro esperienze.
La vanillina è chimica, non sarebbe meglio una bacca di vaniglia o estratto di vaniglia?
Grazie per averci visitato

Anonimo ha detto...

Un'altra ricetta sicuramente da provare. Mi tocca mettere in coda.

Giovanna ha detto...

Ciao, Luca.
La vanillina è un prodotto sintetico derivante dagli scarti di lavorazione dell'industria della carta, che con la vaniglia vera non ha nulla a che fare. Insomma, uno dei tanti aromi artificiali che hanno purtroppo invaso le nostre pasticcerie.
Visto che in natura esiste la vaniglia (tutto un altro profumo, tra l'altro, e non prende alla gola come la vanillina) perché non usarla? Come dice Lydia, ci sono le bacche (da cui estrarre i semini per profumare impasti o preparazioni a freddo, o da utilizzare intere per infusione, a caldo) e l'estratto.
Ciao!

Mobile app development company ha detto...

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