L'amica di mamma che non pagava l'affitto...

lunedì 23 marzo 2009

Pubblicato da robertopotito

Molti, ma proprio molti anni fa, andavamo spesso in vacanza dalle parti di San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento (stupenda cittadina); andavamo a trovare per qualche giorno una carissima amica di mia madre.
La signora Filomena aveva ben dodici figli; lei ed il marito si arrangiavano come potevano per mandare avanti in modo decoroso la propria famiglia e per dare ai loro figli una educazione dignitosa.
Il marito di Filomena lavorava come un mulo e la moglie cuciva ed in più cercava di prendere più lavori e lavoretti possibili per far quadrare un esile e stentato bilancio.
Tuttavia, c'era anche il problema del pagamento dell'affitto dell'appartamento, ma FIlomena e Domenico proprio non ci arrivavano e allora ricevevano lo sfratto.
Per ovviare a ciò, semplicemente di notte abbandonavano "spontaneamente" l'ennesima casa, ma Filomena lasciava per il padrone di casa un bel vassoio di taralli con scuse incluse.
Quasi tutte le estati, quando andavamo a trovarla, Filomena era proprio in procinto di preparare questi taralli che poi ho scoperto essere una versione più grossolana dei taralli sugna e pepe


TARALLI SUGNA E PEPE
Ingredienti:
- 800 g di farina 00
- 200 g di strutto
- 280 g di acqua
- 25 g di lievito di birra
- 4 cucchiaini rasi di sale
- abbondante pepe

Per guarnire:
- mandorle spellate

Passiamo ora alla preparazione:
Intridere la farina con lo strutto, edaggiungere il lievito di birra sciolto in poca acqua a temperatura ambiente, aggiungere l'acqua prevista molto gradatamente e per ultimo il sale con il pepe nero macinato fresco.
Lavorare l’impasto molto a lungo e piuttosto energicamente, battendolo ripetute volte sul tavolo da lavoro infarinato: al termine della lavorazione, l'impasto dovrà risultare molto elastico.
Formare dei rotolini e, afferrandoli a metà, torcerli su se stessi. Chiudere poi il “tortiglione” ottenuto a ciambellina, e disporre sulla placca del forno.
Lasciar lievitare per 40/50 minuti, oppure fino a quando non avranno aumentato il loro volume guarnire ogni ciambellina con alcune mandorle, conficcandole bene a fondo, e infornare a 180° finché i taralli non saranno diventati di colore rosso mattone.
La presenza dello strutto conferirà a questi taralli una friabilità ed un sapore unici.

18 commenti:

pagnottella ha detto...

Persone dotate di grande forza interiore!
Un bacio e buon inizio di giornata...
Prendo un tarallo :-)

Anonimo ha detto...

i taralli sugna e pepe sono buonissimi, mi ricordo fino a pochi anni fa a via caracciolo i chioschi che li vendevano caldi adesso li hanno tolti, però di sera durante la passeggiata era un obbligo comprarli un bacio

robertopotito ha detto...

mi prendo molto volentieri il bacio e ti offro il tarallo. Se desideri conservare questi taralli a lungo, puoi farli cuocere più a lungo e farli divenire belli rossi, quasi color mattone

nini ha detto...

sembrano davvero buoni!!!

Virginia ha detto...

Bè, il tarallo con lo strutto suono proprio bene...se poi ci si incastona pure una mondorla...

robertopotito ha detto...

X VIRGINIA e non solo: volendo si possono aggiungere un paio di etti di mandorle tristate grossolanamente nell'impasto..

ivana ha detto...

Grazie di averti trovato!!!
Mi trovo molto in sintonia con questa ricetta, sia per il substrato umano e per gli ingredienti che conosco bene anch'io!
Sono un cibo tipico, e mi fa piacere sentirlo raccontare nel suo contesto...
Grazie davvero...e dovrò farmeli da sola, sei un pochino distante!!!
A presto!!!
ivana

ivana ha detto...

Grazie di averti trovato!!!

Mi piacciono queste ricette raccontate nel loro contesto naturale....mi trovo molto in sintonia con questi ingredienti tradizionali!
Peccato che sei distante!!!
Me li devo fare da me, spero di riuscirci!
Mi trovo facilitata, l'ispirazione mi viene proprio quando vengo stimolata da racconti vivi, come questo!
Grazie davvero

ivana

ivana ha detto...

Chiedo scussssssssssaaaaaaaaaa!!!
pensavo non fosse partito!!!!

Solema ha detto...

Da "mò" che volevo provare i taralli, mi frenava il fatto di doverli bpllire prima di metterli al forno, ma con questa ricetta mi sento pronta.
Sei una sicurezza; dopo che ho fatto il tuo panettone con dei risultati grandiosi, questi saranno come fare una passeggiata. Grazie della visita e per quanto riguarda l'adozione... dove stanno 3 bamboccione ci sta anche il quarto. Ciao Solema

Lisa ha detto...

Roby...ecco una cosa che per me è pura droga...i taralli! Dovrebbero vietarli, danno dipendenza...altro che dolci e dolcini :)
Bellissimo il ricordo della signora Filomena, grazie :)

Juls ha detto...

come mi piacciono i taralli! son come quando mangi una ciliegia via l'altra per me!

Anna Righeblu ha detto...

Bellissime persone nel tuo racconto...
I taralli, li adoro ma, fortunatamente, non li trovo tanto facilmente da queste parti!

Son come le ciliegie, anche per me!

Lydia ha detto...

Devo provare a farli utilizzando il lievito madre.
Quando torno, pero.
Baci parigini a tutti

robertopotito ha detto...

X Anna: prova a farli in casa con questa ricetta e vedrai che sapore...
X Solema: grazie dei complimenti
X Lisa: un bacione
X Lydia: son senza parole per te...

marguerited ha detto...

quanto mi piacciono queste storie
bravo per aver ricordato dei personaggi così dignitosi e nei quali affiora una sensibilità che la vita durissima non ha saputo spegnere
marg

Stefania ha detto...

che buoni i taralli! mi viene voglia di provare.
Grazie per essere passato da me e per il consiglio, proverò,
ciao

genny ha detto...

il ondo è strano e non semrep i migliori vengono premiati!

bellissime le tue ricette ..sanno di mare , anchese sei nel nostro grigiore lombardo!ciao
genny