Anche i dolci hanno un’anima, si offendono, rimuginano, si vendicano.
Io ne ho le prove.
Circa una settimana fa sono invitata a cena da un amico, come tradizione porto il dolce, sono stragolosa e devo terminare sempre i pasti con qualcosa di dolce, quindi, per stare tranquilla, quel qualcosa di dolce me lo porto da casa.
Il grillo parlante che vive dentro di me mi suggerisce di preparare una classica creme brulèe, è tra i miei dolci preferiti, è semplice, veloce e si fa anche una porca figura quando si tira fuori dalla borsetta il cannello per bruciare lo zucchero.
Ma l’acerrimo nemico del mio grillo parlante: la mosca rompina non ne vuol sapere, ha voglia di sperimentare e di cambiare.
Quindi mi metto a sfogliare un po’ di sana letteratura mangereccia e vengo folgorata da una ricetta del mio adorato Eric Kayser. La tarte con creme brulèe al caffè e ganache al cioccolato.
La mosca rompina ronza insistentemente e mi convince, devo dire molto facilmente: quella tarte deve essere mia.
La mosca rompina è davvero una gran figa, la tarte è strepitosa ed io faccio comunque la mia porca figura alla faccia della creme brulèe e del grillo parlante.
Ma la vendetta è un piatto che si consuma freddo, e la creme brulèe lo sa bene.
Sabato sono a pranzo dallo stesso amico della settimana scorsa, e stavolta il grillo parlante ha la meglio sulla sua rivale: creme brulèe sia.
Tiro fuori dal frigo le mie cocottine, le sistemo in una teglia e le metto sul sedile posteriore della mia poderosa auto.
Tutta allegra e contenta, con la musica a palla canticchiando amenamente mi avvio verso la mia meta, quando SPATAPASH. sono costretta ad una frenata brusca.
Potete immaginare che fine fanno le mie cocottine con la creme bruèe: 3 su 6 si spatasciano sul sedile della mia auto.
Vi risparmio le imprecazioni.
La stessa sera ho a cena le mie care amiche moschettiere: Diletta, Virginia e Linnea, la formula è oramai consolidata: "ognuno porta qualcosa".
Virginia porta il dolce: delle strepitose creme brulèe ai lamponi.
Evviva, finalmente posso mangiarne, visto che a pranzo mi è andata male.
Al momento di servirle Virginia tira fuori il suo cannello ed io il mio che two is megli’ che uan, ma al momento di portare le cocottine in tavola SPATAPAN: 3 su 6 finiscono irrimediabilmente spatasciate sul pavimento.
Anche qui vi risparmio le imprecazioni.
Qual è la morale alla fine di questo lungo e noioso racconto?
Mai far offendere la creme brulèe: è permalosa e vendicativa!!!
Io ne ho le prove.
Circa una settimana fa sono invitata a cena da un amico, come tradizione porto il dolce, sono stragolosa e devo terminare sempre i pasti con qualcosa di dolce, quindi, per stare tranquilla, quel qualcosa di dolce me lo porto da casa.
Il grillo parlante che vive dentro di me mi suggerisce di preparare una classica creme brulèe, è tra i miei dolci preferiti, è semplice, veloce e si fa anche una porca figura quando si tira fuori dalla borsetta il cannello per bruciare lo zucchero.
Ma l’acerrimo nemico del mio grillo parlante: la mosca rompina non ne vuol sapere, ha voglia di sperimentare e di cambiare.
Quindi mi metto a sfogliare un po’ di sana letteratura mangereccia e vengo folgorata da una ricetta del mio adorato Eric Kayser. La tarte con creme brulèe al caffè e ganache al cioccolato.
La mosca rompina ronza insistentemente e mi convince, devo dire molto facilmente: quella tarte deve essere mia.
La mosca rompina è davvero una gran figa, la tarte è strepitosa ed io faccio comunque la mia porca figura alla faccia della creme brulèe e del grillo parlante.
Ma la vendetta è un piatto che si consuma freddo, e la creme brulèe lo sa bene.
Sabato sono a pranzo dallo stesso amico della settimana scorsa, e stavolta il grillo parlante ha la meglio sulla sua rivale: creme brulèe sia.
Tiro fuori dal frigo le mie cocottine, le sistemo in una teglia e le metto sul sedile posteriore della mia poderosa auto.
Tutta allegra e contenta, con la musica a palla canticchiando amenamente mi avvio verso la mia meta, quando SPATAPASH. sono costretta ad una frenata brusca.
Potete immaginare che fine fanno le mie cocottine con la creme bruèe: 3 su 6 si spatasciano sul sedile della mia auto.
Vi risparmio le imprecazioni.
La stessa sera ho a cena le mie care amiche moschettiere: Diletta, Virginia e Linnea, la formula è oramai consolidata: "ognuno porta qualcosa".
Virginia porta il dolce: delle strepitose creme brulèe ai lamponi.
Evviva, finalmente posso mangiarne, visto che a pranzo mi è andata male.
Al momento di servirle Virginia tira fuori il suo cannello ed io il mio che two is megli’ che uan, ma al momento di portare le cocottine in tavola SPATAPAN: 3 su 6 finiscono irrimediabilmente spatasciate sul pavimento.
Anche qui vi risparmio le imprecazioni.
Qual è la morale alla fine di questo lungo e noioso racconto?
Mai far offendere la creme brulèe: è permalosa e vendicativa!!!
Virgi, scusami, è tutta colpa mia e della mia mosca ronzina se ora ti ritrovi un set di coccottine per creme brulèe da 3.
Se siete riusciti a leggere sin qui vi premio con una ricetta liberamente tratta da “Les tartes d’Eric Kayser”
Se siete riusciti a leggere sin qui vi premio con una ricetta liberamente tratta da “Les tartes d’Eric Kayser”
TARTE AU CHOCOLAT ET CREME BRULE’E AU CAFE’
per una teglia rettangolare 11 X 35 cm
Per la sablèe al cioccolato
125 gr di burro
70 gr di zucchero al velo
200 gr farina
25 gr di nocciole in polvere
10 gr di cacao
2 tuorli
Io metto tutti gli ingredienti, compreso il burro freddo di frigo, nel Kenwood, impasto velocemente con la foglia e metto a riposare in frigo. Se ho fretta, stendo la pasta immediatamente nella teglia e poi lascio la teglia in frigo una mezz’ora (o in freezer per qualche minuto) prima di infornare.
Cuocere in bianco a 160° per circa mezz’ora coprendo la pasta con carta forno e fagioli (che eliminerete dopo circa 15 minuti).
Per la creme brulèe al caffè
3 tuorli
1 cucchiaino di estratto di caffè
375 gr di panna liquida
50 gr di zucchero
Fate scaldare la panna con l’estratto di caffè.
Nel frattempo mescolare i tuorli con lo zucchero e versare la panna calda continuando a mescolare.
Versare sul fondo della tarte cotta in bianco e continuare a cuocere per circa 20 minuti/mezz’ora fino a quando non si sarà rassodata (fate attenzione perché la creme brulèe deve essere ancora un po’ tremolante).
Lasciare raffreddare
Per la ganache al cioccolato
170 gr di panna liquida
150 gr di cioccolato fondente al 50%
30 gr di burro
Portare la panna ad ebollizione, fuori dal fuoco aggiungere il cioccolato a pezzi e mescolare, alla fine il burro.
Versare la ganache sulla tarte raffreddata e lasciare riposare qualche ora Etichette: amici, caffè, cioccolato, crostate, Dolci, Eric Kayser
38 commenti:
Per la mosca ronzina esistono vari tipi di DDT, ScacciaMosche, SchiacciaMosche...tutti acquistabili facilmente sotto casa insieme ad un nuovo set di coccottine per creme brulèe da 3 ascoltando "Voglio una vita tranquilla" (Tricarico)!!
Ahahaha
Qui ci si premia con una splendida ricetta tratta da “Les tartes d’Eric Kayser”, e noi lettori sicuramente la meritiamo...ma tu onestamente, ascoltando la tua coscienza, ma la meriti?!!?
Secondo me "nun tant!" eheheh
Buonissima giornata e bravissima sia per il dessert sia a rompere le cocotte!!:))
Dopo aver turbato il mio sonno, ecco questo dolce magnifico che mi fa cominciare bene la settimana, a parte il divertentissimo racconto delle disavventure!
In questo we ho fatto i conti anch'io con dolci vendicativi (cialde)!!!!!
....la maledizione della mosca ronzina ha colpito ancora ...sembra il titolo di un film dell'orrore!!hi hi, troppo divertente il racconto, del resto prenderla in modo ironico è l'unico modo per non arrabbiarsi troppo...dai ci sconsoliamo con la magnifica tarte!
lidia sapessi quante volte parto per un idea semplice di quelle consolidate e poi mi ritrovo a sperimentare proprio quando ho ospite con incancabili disastri!!questa torta cmq al segno è magnifica e di un goloso!!!devo provarla!!bacioni imma
Ahhhh, incredibile : )
Direi pero' che ne valeva la pena, la tarte e' stupenda (non lo dire a Virginia pero'!)
: )
Lydia questa tarte avrebbe conquistato anche me, è un attentato alla mia linea, ma io per questo genere di dolci farei follie! Se non fosse che sono negata a cuocere la frolla in bianco, perché ogni volta parte dei bordi mi collassano verso il basso... tu hai qualche consiglio da darmi?
Buona settimana, un abbraccio!
@ Gambetto, io la mosca ronzina la lascio lì dov'è, è molto più simpatica del grillo parlante!!!
In effetti non so se me la merito questa tarte...
@ Lenny, ah saperlo, potevamo sentirci visto che entrambe avevamo perso il sonno...
@ Gio, oramai dopo essermi arrabbiata non so quante volte, ho imparato a prendere certe cose con ironia e a riderci sopra.
E' la soluzione migliore per evitare l'ulcera
@ Imma, poi, mi raccomando, fammi sapere se conquista anche te.
@ One girl, io a Virginia non dico nulla, tranquilla!!!
@ Camomilla, io faccio così: stendo la frolla sulla teglia e poi la metto qualche minuto nel congelatore, poi ci metto la carta forno sopra e, se ce l'ho, una teglia che abbia una dimensione leggermente inferiore a quella della tarte, oppure la riempio di fagioli o pesini appositi.
A questo punto inforno per una ventina di minuti, poi elimino tutti i pesi e porto a termine la cottura.
Così viene abbastanza bene.
Un abbraccio a te
Ehehehe
Guarda che scherzo eh...solo che è bello mettere il dito nella piaga quando i sensi di colpa sono evidenti! hihihi :)))
Sono certo che la tarte ha sciolto qualsiasi malumore!
Segnata in ogni caso...non sai quanti 'malumori' genero io con la mia fine abilità a sfracellare qualsiasi cosa abbia nei paragi! ehehehe
Avevo intenzzione di fare una crème brulée..ma sono un po' preoccupata. non vorrei che con il cannello per caramellare mi si incendiasse la cucina!
questa tarte ha un aspetto magnifico!
La prossima volta invita tu l'amico a casa, così eviti frenate e puoi portare a tavola le cocottine una per volta facendole scorrere direttamente sul pavimento: così devi solo stare attenta a portarle da terra sul tavolo hahahaha
Oppure cena giapponese, così mangiate direttamente sul pavimento hahahahahahaha
Lo sai che io me la sarei mangiata lo stesso, a terra col cucchiaino :-D
Cavolo che meraviglia! Doppia meraviglia, in effetti. Sister, scrivi talmente bene che secondo me le tue narrazioni pre-ricetta, accompagnate dalle ricettine, devono diventare libro. Che a sua volta diventerà best seller (alla faccia di vecchie scoppiazzatrici, peraltro).
La ricetta e la foto sono da svenimento.
Ecco, svengo...
ho letto iltuo racconto che in questa mattina di febbre a sorpresa mi ha strappato ben più he un sorriso:D
@ Gambetto, evviva le mosche ronzine che albergano in noi!!!
@ Dodò, tu non preoccuoparti, se fai la creme brulèe nessun problema, ma se cambi idea, stai molto ma molto attenta
@ Jajo, la cena giapponese mi sembra la soluzione migliore!!!
@ sister, tu mi vuoi troppo bene.
Ti consiglio di andare a dare uno sgurdo al blog si Sara (one girl in the kitchen), lei sì che scrive bene.
Un bacio
@ Genny, felice di averti fatto compagnia
Ehehehe
è un piacere passare e vedere questa delizia unica!
maledette davvero queste cremè bruleè.
La torta è meravigliosa!!
Lydia, direi che, a questo punto, stai consolidando una tradizione...Ricordi quella volta che, andando a Massa, a seguito di una frenata brusca, tutti i nostri bicchierini franarono? Mariella
Scusa Lydia, ma non ho potuto fare a meno di mettermi a ridere leggendo il tuo racconto!!!
io invece chissà se ho un grillo, una mosca rompina, o cos'altro in cucina mentre faccio la maionese.....non mi viene mai....una vera maledizione!! nemmeno la soddisfazione di smontarsi dopo mi dà....non monta proprio!
un abbraccio
Io posso dire che:
-E'tutto vero...io c'ero!!
-La mezza cocottina di creme brulee che mi e' toccata era super!
-Che questa tarte qui sopra la VOGLIO al prossimo moschettiermeeting!!!!!!!!!!!!!!
Un sorriso meta' is megl'che niente,
D.gnam
ciaooooo...ma sei bravissima!...io sono una giovane cuoca!!...ehehe....ho aperto un mio blog di ricette....www.spadelliamo.blogspot.com...se vuoi venire per commentare...dandomi un'opinione...consiglio...e se ci scappa un complimento ne sarei felice!!io me sono itromessa nelle teu sostnitrici!!...ehehe...un bacio!! :O) fabiana!
Ci si può sempre candidare a tappetino della tua auto o a tappeto di casa tua: non sarebbe poi una vitaccia a 3 cocotte di creme brulée per volta! Ma per ora mi limito a rimanere nel novero dei tuoi lettori: lo dico molto egoisticamente...
Brava Lydia!
PS: sono di nuovo sempre in giro, per cui niente adozione di PM per ora...
@ Federica, ti ringrazio!!!
@ Alem, però, povera creme brulèe, quanto è buonaaa!!
@ Mariella, direi che sarà proprio il caso di non trasportare più nulla in auto.
E chi se li scorda in 60 bicchierini in giro per la macchina.
Lì però salvammo tutto!!!
@ Maetta, non parliamo di maionese che potrei scrivere un trattato sui disastri maionesiferi
@ Dile, se non avessi fatto il sartù avrei fatto questa....
@ Fabiana, in bocca al lupo!!!
@ Sabrine, quando sei un pò tranquilla fai un fischio
maledetta o meno questa torta è da starpparsi i capelli, la mangerei tutta da sola, giuro!
Guarda Lydia...ognuno ha i suoi mostri vendicativi, mannac!
Ho presente quando va tutto a farsi benedire, che rabbia!
Però ragazza mia, ti sei consolata con una torta ECCEZIUNALE VERAMENDE!!!!Bacione
che triste destino ste crème brulè!
:)))
Sta tarte cmq è uno spettacolo!!! che goduria dev'essere???
Cara Lydia, sai come si dice... chi non fa non sbaglia mai!!! Io, con una frenata, ho fatto fuori un intero vasoio di bicchierini di panna cotta ai lamponi. Il fantasma odoroso del lampone ancora si aggira nella mia auto... ogni tanto lo risento, soprattutto vicino agli incroci :))))
Goduriosa è il termine esatto per definirla anche se non si adatta perfettamente ai trigliceridi alti di mio marito...uffa!!!adatta però ad un'occasione speciale...ciao
Cara Lidia, sono espertissima con queste mosche. Non sempre c'è un dolce a consolare!!!
ma come ti capisco!!! poveraccia pensa la rabbia ed il senso non compiuto, non realizzato disperato di assaggio e rimpinzatura conseguente...
PArtecipo al tuo fstidioso dolore.
senza parole...per il racconto e la tarte...bellissimi entrambi!!!
Domandina:cosa intendi per estratto di caffe'? perdona la "plutaggine"...GRAZIE
dimenticavo la firma
Serena
@ Elga, accidenti, un complimento da te per me vale triplo!!!!
@ Saretta, in effetti non posso lamentarmi propio, mi sono consolata alla grande!!!
@ Terry, non puoi immaginare la tristezza a vederle lì tutte spatasciate
@ Carla, ahah ah, anche tu hai la macchina tutta impataccata
@ Luciana, credimi semplice e buona
@ Solema, evviva le mosche!!
@ Roberto, grazie per essermi vicino!!
@ Serena, l'estratto di caffè, che io ahimè compro a Parigi, è un liquido dal sapore molto intenso di caffè,è come se fosse un caffè ristrettissimo.
In mancanza usa caffè solubile
Lydia, sei troppo forte !!!
Il racconto l'ho letto fino alla fine. Divertentissimo. Ma la torta di Kayser deve essere così buona da sognarla anche di notte.
Un bacio.
Virgi
sono piegata in due dal ridere, scusami, magari t'offendi pure, però il pensiero che sei riuscita a farne fuori 3+3 in un giorno solo mi ha fatto pensare che sei riuscita a far peggio del ex. Lui si che era dannoso, poverino, non riusciva a toccare una tazza, un piatto, un nonsoché, che lo faceva fuori all'istante. insomma gli volevo pure bene ma ho dovuto divorziare per salvare il servizio della nonna :-))))
@ Virginia, sono contenta che ti sia divertita, e la tarte di kayser è davvero buona.
Ti abbraccio
@ Gì, pensa che io non posso neanche divorziare da me stessa!!!
Penso che sia un articolo molto interessante, le basi che possono aiutare ..
Grazie alla persona.
Buona giornata !
Questo è il primo Ho appena visitato il vostro sito e lo trovo davvero interessante! Complimenti!
Mi sono imbattuto tuo sito da un retweet, così ho interagire e ho messo i commenti quando mi sfida e ne vale la pena.
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