Un mondo di pomodori nel mio DNA

giovedì 3 settembre 2009

Pubblicato da robertopotito


E' proprio vero che quando il "sangue chiama" e chiama a voce viva e squillante, non ci si può sottrarre in nessun modo...
Capita a me tutti gli anni, tutte le estati ed in particolare subito dopo il ferragosto quando i mercati e le frutterie straripano di pomodori ben maturi e luccicanti...
Ogni anno mi riprometto di non ricadere nella tentazione, nell'errore fatale di preparare i pomodori sotto vetro o come si dice dalle mie parti di "fare le bottiglie". Nonostante tutto, mi assale un istinto primordiale, arcaico che risiede nelle mia rete neuronale (si dirà così?) da prima che nascessi.
Nella mia famiglia, si sono sempre preparate le bottiglie per l'inverno e tutti quanti i membri della famiglia Potito si sono sempre adoperati affinché l'intero processo produttivo potesse procedere senza intoppi ed in modo efficiente,
La storia si ripete anche adesso: mia madre viene a trascorrere un mese circa a casa mia, guarda caso, proprio in questo periodo e sempre, per caso, mentre io sono in ufficio, riesce sempre a scovare qualche partita eccezionale di pomodori.
A questo punto, scatta un rituale (condiviso collettivamente da tutti i Potito) che segue sempre gli stessi parametri:

1) pomodori belli come questo anno non li avevo mai visti
2) devo comprali e metterli sotto vetro perché sicuramente il prossimo anno non ne troverò di così belli
3) quanti ne compro
4) sicuramente devo "approfittare" perché sarà l'ultimo anno che li preparo (quest'anno circa 150 kg)

Quindi, anche quest'anno:

sveglia alle ore 3.30 di sabato mattina, selezione accurata dei pomodori e suddivisione fra quelli più maturi pronti per essere utilizzati per la passata e quelli più consistenti per essere destinati alla produzione dei pelati.
Lavaggio dei pomodori e asciugatura su ampie tovaglie.
Inizio della lavorazione per la produzione della salsa di pomodori(tutto si svolge di notte al fresco):
Si prendono i pomodori già lavati ed asciugati, si tagliano per la metà e si strizzano leggermente affinchè fuoriesca un pò della loro acqua. Si mettono i pomodori in una grande pentola possibilmente di alluminio leggero e li si fanno cuocere fino a quando diventano morbidi e tutta la loro acqua fuoriesce. Si lasciano intiepidire, si scola buona parte dell'acqua in eccesso e si passano al passapomodoro(verso le otto del mattino, non prima altrimenti i vicini sono autorizzati a compiere una strage).
A questo punto, si versa la salsa ottenuta nei vasetti in vetro (o bottiglie) ben puliti ed asciugati e vi si aggiunge qualche foglia di basilico fresco anch'esso ben lavata ed asciugata.
Si tappano i contenitori e si pongono in un grande "caldaio" preferibilmente di alluminio, coprendone la base con degli strofinacci affinché i contenitori, bollendo, non si rompano.
Una volta, "caricato" il caldaio, lo si copre con altri strofinacci ben inumiditi, si riempie abbondantemente di acqua (tenendo presente che l'acqua dovrà coprire i vasetti per almeno 5 centimetri) e si pone sul fuoco, calcolando 45/55 minuti di cottura da quando l'acqua comincia a bollire.
A cottura ultimata, si lasciano raffreddare i vasetti per tutta la notte ed il giorno successivo si tolgono i vasetti dal pentolone, si asciugano e si ripongono a dimora al buio in un luogo un pò fresco e possibilmente ventilato.
Ora, mia madre ed io a Roma, e mia sorella con tutta la famiglia a Torino, siamo stanchi e doloranti, ma soddisfatti perché anche quest'anno ce l'abbiamo fatta e tutto quanto é stato compiuto secondo il rituale arcaico che si perde nella notte dei tempi.

20 commenti:

Lydia ha detto...

Ed io che ancora mi lamento per 5 kg di pere mondate e fatte a pezzetti per la marmellata!!!!
Mi conservi un vasetto di pelati?

pinar ha detto...

La grande fatica per noi terminava con un pranzo nel cortile (a cui erano invitati anche i vicini pazienti) a base di spaghetti e sugo di pomodoro crudo!
grazie del risvegliato ricordo
Ciao

MilenaSt ha detto...

Un rituale arcaico che conosco benissimo e che ha accompagnato tutte le estati della mia infanzia e dell'adolescenza, anche se si svolgeva ad orari più “umani”.
Poi una serie di motivi lo hanno estinto, ma a volte ne ho nostalgia :))

Sara @ Fiordifrolla ha detto...

A casa mia invece lo fa sempre e rigorosamente mio nonno paterno e da solo, proprio con una grande pentola di alluminio leggero. Spero di avere l'occasione di affiancarlo l'anno prossimo :)

JAJO ha detto...

Eccoti, l'ho "chiamato" questo post :-D
Che bei ricordi, Roberto: anche noi li abbiamo fatti diverse volte, ma iniziando a lavorare la mattina, non a notte fonda. E poi c'è il rituale del pranzo tutti insieme mentre il pentolone è sul fuoco :-D

genny ha detto...

non si deva mai rinunciare a questi rituali..io ricordo ancora i miei vicini che sceglievano un giorno per "fare la salsa"...pentoloni enormi in giaridno, macchina per separare i semi e la polpa da un altro lato e pentolone per sterilizzare le bottiglie..e tutti insime ad affaccendarsi per conservare il bel saproe dell'estate..no dai , fino a che ce lo lasciano fare, non smettiamo :D

Edda ha detto...

Bellissima introduzione e che rituale di gesti antichissimi per un risultato senza dubbio inegualiabile.
Anch'io ne vorrei un po' per rallegrare l'inverno.
P.S. Anche stamani sveglia per i pomodori? ;-)

Polinnia ha detto...

fantastico tenere in vita le tradizioni...magari ce ne fossero nella mia di tradizioni culinarie!
;-)

virgikelian ha detto...

Anzitutto complimenti alla mamma che è lo chef della situazione.
Sarà stata dura, ma vuoi mettere che soddisfazione ogni volta che ti mangi un buon piatto di spaghetti con quei pomodori!!!
Dieci e lode.

Anna Righeblu ha detto...

Complimenti Roberto, che bello questo post... ho provato una grande emozione nel ricordare esattamente tutto quello che hai descritto! In campagna c'era la mobilitazione generale del parentado e, talvolta, del vicinato per una forma di collaborazione a buon rendere...
E quei pomodori... che buoni!!!

Günther ha detto...

anche qui in svizzera si fa così, più pelati che salsa, indubbiamnete il miglior modo per conservare il pomodoro, mi piace l'aspetto della convivialità, nel fare qualcosa tutti insieme che tiene uniti rapporti di vicinato e famiglia, questo rende i pomodori ancora più buoni

Barbara Palermo ha detto...

I genitori di mio marito sono avellinese, praticamente hai fatto una fotografia in cui mi riconosco perfettametne (salvo l'alzataccia delle 3.30... gasp!). Personalmente trovo che "l'annata" del 2005 sia stata la migliore da qualche tempo a questa parte... fra qualche giorno sarà anche il mio turno: passata, pelati e... paccatelle! Complimenti per il lavoraccio!!

robertopotito ha detto...

per Barbara: anche i miei genitori sono della provincia di Avellino (san Potito Ultra)...

per Gunther: non pensavo che anche in Svizzera si facessero le conserve di pomodoro!

Per Anna: infatti si tratta proprio di una riunione di famiglia

per Virgikelian: grazie per i complimenti che giro subito alla mia mamma!


per Polinnia: adoro le tradizioni!

per Dada: grazie dei complimenti e complimenti anche a te

per Genny: prova a farli anche tu, in un certo senso é emozionante.

Per Jajo: cambia foto please!

robertopotito ha detto...

Per Camomilla: ottima idea quella di affiancare tuo nonno il prossimo anno.

Per Lenny: potresti riprendere questa consuetudine magari con quantitativi minori

Per Pinar: in effetti sono ricordi molto belli e profondi

Per Ciboulette: grande faticata, ma come giustamente scrivi tu, grande soddisfazione!!

JAJO ha detto...

Robe'...... MAI !!!! hahahahaha

giardigno65 ha detto...

CHE IMPRESA ! Eppoi nel pomodoro c'è il licopene che fa benissimo !

Family Cuisine Food And Recipe ha detto...

Looks juicy ! Thank you for sharing. Cheers !

robertopotito ha detto...

x Giardino: grazie mille per l'informazione utilissima

X Family cuisine: thanks for popping in!!!

ornella ha detto...

Roberto,Che dirti? Ho le stesse origini meridionali e le stesse consuetudini, quindi ti capisco benissimo, ogni anno è l'ultimo, ma poi...
Ti faccio invece una domanda "tecnica": voi non mettete sale e basilico sin dalla prima cottura?
Grazie, per questo post bellissimo!
Ornella

Gambetto ha detto...

Piano piano recupero tutti i post persi. Questo è semplicemente unico. Da piccolo partecipavo anche io a questo rituale. Adesso mi rimane solo il pensiero e qualche risata pensando a qualche bottiglia "esplosa" per colpa mia :-D Grazie mille e complimenti, la fatica sarà stata tanta ma con il freddo aprire quei barattoli con la loro conserva di "sole" vedrai che non scalderà solo la pancia ;-)