Erano mesi e mesi che Giovanna ed io pensavamo a questo post.
Erano mesi che volevamo giocare testando alla cieca varie marche di pasta, un po’ come avevo fatto con le uova di Parisi insieme a Virginia.
L’occasione si è presentata quando mi sono trattenuta a Napoli per qualche settimana, oltre alla Festa a Vico e al wine and the city, pure gli assaggi di pasta.
Prima di entrare nel vivo del gioco, che per 2 napoletane cresciute e pasciute a pasta come noi è stato un sommo divertimento, mi tocca fare una lunga serie di premesse e di chiarimenti.
Quindi mettetevi pure comodi.
Ovviamente questo test è fatto in casa, alla buona, senza alcun valore scientifico o pretesa di esserlo, i nostri parametri sono stati fondamentalmente il sapore, la consistenza e l'aspetto. Noi non pretendiamo di essere depositarie del verbo, quindi prendete questo test per quello che è: un esperimento, un gioco e nulla più.
Abbiamo scelto di assaggiare una pasta liscia, la pasta nasce liscia ed è anche quella che preferiamo. La prova avremmo voluta farla cattiva, anzi cattivissima, assaggiando i paccheri, ma non tutte le case li producono, quindi un po’ per ripiego la nostra scelta è caduta sule penne lisce. Alcune marche producono solo penne rigate e questo per noi è stato un punto a loro svantaggio.
Siamo pienamente coscienti del fatto che ogni casa produttrice può essere più o meno forte su un certo formato, ciò significa che probabilmente, se avessimo fatto lo stesso esperimento con altri formati di pasta avremmo potuto avere un risultato differente.
Il test/gioco è stato fatto assolutamente al buio: un’amica ha acquistato per noi le paste (avevamo solo un’idea delle marche che avrebbe scelto, non ne avevamo la certezza), il marito di Giovanna è stato il nostro notaio, ha provveduto a mettere le paste in sacchetti anonimi, a siglarle, e a mettere in busta chiusa e sigillata la corrispondenza tra marca di pasta e numero o lettera. Solo a gioco concluso abbiamo aperto le buste.
Non esistendo in Italia un disciplinare che stabilisca che caratteristiche debba avere una pasta artigianale rispetto ad una industriale, per nostra comodità abbiamo preferito dividere le marche secondo 2 fasce di prezzo, la prima che comprende le paste che costano fino a € 3,50 per kg, la seconda dai € 3,50 in su. Nel primo scaglione ne abbiamo provate 5 e nel secondo 7, tra le più consumate e note. Naturalmente non abbiamo potuto assaggiare tutte quelle esistenti sul mercato.
Alla prova di assaggio oltre a Giovanna e me hanno partecipato 2 amiche che si sono gentilmente prestate al gioco. Ognuna di noi ha stilato la sua graduatoria, le graduatorie sono state poi incrociate e quello che vedrete è il risultato finale.
Abbiamo cotto 20 gr per ciascun tipo di pasta utilizzando delle pastaiole a doppio cestello con 4 lt di acqua salata
Mi pare di aver fatto tutte le doverose premesse e precisazioni, posso quindi passare ai risultati della prima parte del gioco.
Ci eravamo organizzate in modo tale, almeno in questa prima fase dell’esperimento, da poter cuocere le paste insieme, quindi abbiamo portato a bollore l’acqua e poi l’abbiamo salata.
Nel frattempo abbiamo aperto i sacchetti in cui il caro Stefano, oramai vittima di noi 2 streghe, aveva messo le penne e abbiamo osservato che le penne 1 erano un po’ lesionate in superficie, che la penna 3 era leggermente più corta, più sottile e più gialla delle altre, la penna 2 era più ruvida al tatto e più spessa, insieme alla 4.
A questo punto abbiamo salato ed abbiamo cotto al dente.
Ognuna di noi ha assaggiato e, senza scambiarci pareri per evitare di influenzarci, abbiamo stilato le nostre classifiche, inserendo eventualmente qualche osservazione: le penne 4 e 5 risultavano essere più saporite e cotte un maniera più uniforme, anche se la 5 si era un po’ deformata, la 2, che da cruda prometteva bene, invece si è rivelata un po’ collosa per i nostri gusti.
Dall’incrocio delle classifiche è venuta fuori questa graduatoria:
primo posto penne n. 4
secondo posto penne n. 5
terzo posto penne n. 1
quarto posto penne n. 2
quinto posto penne n. 3
Aperta la busta e associando i numeri alle marche la classifica risulta essere
Primo posto Garofalo (N.4)
Secondo posto De Cecco (N.5)
Terzo posto Divella (N.1)
Quarto posto Cocco (N.2)
Quinto posto Barilla (N.3)
Per completezza inseriamo anche i prezzi al kg a cui mediamente queste paste sono vendute
Garofalo 2.10
De Cecco 2.30/2.40
Divella 1.30
Barilla 1.30
Cocco 3.40
A giovedì per la seconda parte del gioco
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